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Venerdì, 10 Maggio 2019 02:41

Formazione/ Sebastiano Leo Assessore regionale: “Proficuo l’ncontro con il Partenariato istituzionale, economico e sociale della Regione Puglia”. In evidenza

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Quattro importanti misure sono state decise nell’incontro del 6 maggio scorso, a Bari.

 

Gli interventi, i cui avvisi sono di prossima pubblicazione, sono a vantaggio dei lavoratori in cassa integrazione a zero ore, dei giovani dai 29 ai 35 anni che sono fuori da ciclo produttivo, degli under 18 che hanno abbandonato gli studi senza aver conseguito alcun titolo, dei giovani ricercatori. La Regione Puglia ha destinato risorse importanti per favorire l’inserimento o il reinserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche a chi ha progetti interessanti di ricerca. Ogni intervento è stato calibrato affinché i giovani possano avere reali benefici dai percorsi di formazione. Cinque milioni sono indirizzati a voucher formativi che possono essere fruiti dai lavoratori in #cassa integrazione  a zero ore. Persone che rischiano l’espulsione dal mercato del lavoro e che grazie a questo bando potranno accrescere, migliorare e diversificare le proprie competenze professionali potenziando la loro occupabilità. Sulla scia di #Garanzia giovani, rivolta alle persone che hanno massimo 29 anni e vogliono inserirsi nel mondo del lavoro, è stata elaborata una misura  - finanziata per 10 milioni - dedicata alla fascia d’età compresa tra i 29 e i 35 anni. Per i giovani disoccupati o che non cercano neppure un lavoro è stato individuato un percorso che coinvolge pienamente i Centri per l’impiego della Regione Puglia o i soggetti privati accreditati ai servizi per il lavoro. L’obiettivo è duplice: supportare i giovani, di età compresa tra i 29 e i 35 anni, affinché trovino un’occupazione stabile e favorire l’autoimprenditorialità.  Per le università pugliesi è stato deciso il finanziamento di “#Research for innovation” rivolto a 170 progetti di ricerca per mettere i giovani ricercatori nella condizione di concretizzare la loro idea progettuale. Alla misura sono destinati 26 milioni di euro e sarà attribuito un punteggio specifico a chi ha già fatto un percorso di ricerca finanziato dalla Regione Puglia. Una decisione significativa perché i giovani ricercatori potranno mettere in campo i loro saperi e fare nuovi passi nella conoscenza dei vari argomenti trattati. Un percorso per nulla scontato che darà a questi giovani la possibilità di guardare alla ricerca in un raggio ampio non solo in ambito universitario, ma anche verso altri enti di ricerca o nel privato. Il tema della #dispersione scolastica coinvolge 22 Comuni pugliesi a cui sono destinati dieci milioni di euro destinati all’erogazione di 22 corsi, al termine dei quali gli under 18 potranno acquisire una qualifica professionale. Sette percorsi formativi sono riservati a ciascun Comune capoluogo di provincia, con l’eccezione di Bari che, essendo capoluogo regionale e comune più popoloso della Puglia, avrà due corsi. I restanti percorsi formativi si terranno: 5 in provincia di Bari, 3 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Brindisi, Foggia e Taranto, 1 in provincia di Bat. È di prossima pubblicazione l’avviso per la presentazione dei progetti relativi ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP di durata triennale) che mettono al centro l’allievo e il suo successo formativo. Per i criteri di attribuzione dei fondi si è tenuto conto della popolosità dei comuni pugliesi che, secondo i dati Istat, vede tutti i Comuni capoluoghi di provincia tra i primi 7 Comuni per densità abitativa, mentre per la Bat sarà Andria il capoluogo beneficiario perché ha il più alto tasso di dispersione scolastica rispetto agli altri due capoluoghi di provincia.

«L’incontro con il Partenariato sociale è stato proficuo – afferma l’assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro, Sebastiano Leo – perché abbiamo affrontato diverse e importanti questioni. Dal contrasto della dispersione scolastica, al finanziamento di 170 progetti di ricerca presentati dalle università pugliesi, al “Trovo lavoro”, alla formazione per i cassaintegrati: è stato un lavoro davvero notevole. Si tratta di misure diverse, ma tutte collegate da una visione che la Regione Puglia ha dello sviluppo dei territori che passa dalle competenze e dai saperi. Sin dall’inizio della legislatura abbiamo prestato particolare attenzione alla ricerca universitaria che riteniamo sia imprescindibile per la crescita dell’economia della regione e della qualità della vita dei cittadini. In questa filosofia si inserisce il contrasto della dispersione scolastica che combattiamo, tra le altre, con percorsi  professionali triennali che si sono dimostrati estremamente efficaci per riportare gli under 18, tra i banchi di scuola. I tassi di abbandono sono molto ridotti e, quindi, è evidente che si tratta della strada giusta per dare ai giovani l’occasione di acquisire competenze che li qualifichino professionalmente, ma soprattutto di scommettere sul loro futuro. Altri cinque milioni li abbiamo messi per la formazione dei cassaintegrati che rischiano di uscire dal ciclo produttivo, ma li accompagneremo affinché ciò non accada. Fino all’ultimo giorno del mio mandato continuerò a programmare attività che siano concrete possibilità per i nostri giovani».

I percorsi professionali triennali dedicati ai giovani che hanno abbandonato anzitempo gli studi, hanno come punto di forza l’innovazione pedagogica che consente di personalizzare i percorsi, apprendere grazie al metodo esperienziale e induttivo, considerare gli aspetti motivazionali. «La strada perseguita dalla Regione Puglia è fortemente supportata dalla Commissione europea – conclude l’assessore Leo – perché l’abbandono scolastico e formativo è considerato un fattore di rallentamento dello sviluppo dei Paesi membri dell’Unione europea».

Ultima modifica il Venerdì, 10 Maggio 2019 03:07
Giornalista1

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