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Giornale di Taranto - EMERGENZA INQUINAMENTO/ Il ministro dell’Ambiente invita a evitare allarmismi e i cittadini del “Piano Taranto” lo invitano a dimettersi
Martedì, 05 Marzo 2019 15:48

EMERGENZA INQUINAMENTO/ Il ministro dell’Ambiente invita a evitare allarmismi e i cittadini del “Piano Taranto” lo invitano a dimettersi In evidenza

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Al di la’ dei soliti silenzi assordanti e dell’inevitabile dibattito tra allarmisti e negazionisti  c’è un elemento nel caso dell’emergenza inquinamento a Taranto che lascia perplessi.  Sono tre parole “evitiamo di fare allarmismi” ed a pronunciarle è stato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.  Cioè, di fronte all’impennata delle emissioni inquinanti registrata dall’Arpa alla chiusura di due scuole e all’interdizione a pascolo e coltivazione dell’area della Salina Grande disposte dal sindaco Rinaldo Melucci, la prima preoccupazione del titolare del dicastero da cui dipende la tutela dell’Ambiente in questo sgangherato Paese è quella di gettare acqua sul fuoco. Fino a questo momento nel profilo Twitter di Costa, tra l’altro molto attivo, non un commento, una riflessione, una presa di posizione su Taranto.

A fare testo resta l’annuncio fatto ai microfoni di RAI Radio1. “Ho mandato a Taranto l’Ispra, il braccio armato del ministero dell’ambiente e sono in costante contatto con il prefetto di Taranto. Insieme all’Arpa Puglia e alla struttura sanitaria, da oggi in poi andranno a verificare se questo allarme che e’ stato lanciato la settimana scorsa e’ stato confermato. Evitiamo di fare allarmismo“. 

“Aspettiamo – ha aggiunto – che le strutture preposte ci diano risposta. Le centraline di rilevazione ci sono. I dati devono essere valutati. Contestualmente c’e’ l’impegno assunto per iscritto da Arcelor Mittal per i parchi minerari, per la loro copertura e per l’abbattimento delle emissioni. Per questo motivo sono in costante contatto con il prefetto di Taranto e con Ispra, Arpa e Asl“.

Sempre a Radio1 Costa Costa ha detto di essere interessato alla proposta di istituire il 25 febbraio come giornata delle vittime da inquinamento ambientale. “Anche solo una vittima a causa dell’inquinamento ambientale – ha sottolineato – è troppo. Ho lavorato per anni in questo ambito. Sicuramente poter individuare una giornata dove tutta Italia riflette e’ una bella cosa ed e’ un’intuizione che deve andare in Parlamento. Ti consente di non dimenticare e di crescere“.

Ma il clima è incandescente e l’atteggiamento del ministro non è piaciuto ai tarantini mobilitati per reclamare interventi immediati. 

“Caro ministro Costa, se questo è il suo approccio le chiediamo immediatamente di dimettersi e tornare a fare il carabiniere". Questo è quanto scrivono oggi cittadini, associazioni e movimenti aderenti al 'Piano Taranto' in una lettera aperta indirizzata proprio al ministro dell'Ambiente Sergio Costa. 

 

“In un Paese normale - aggiungono - un governo che si presenta come Governo del cambiamento' avrebbe fatto qualsiasi cosa per porre rimedio a tutto ciò, e invece ci troviamo punto e a capo, con garanzie ai nuovi acquirenti per ulteriori quattro anni fino al 2023, con tanto di scudo penale”.