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Giornale di Taranto - ILVA/ Fuoco sui 5 Stelle. Michele Riondino "A casa i parlamentari eletti a Taranto!", Carlo Calenda "Di Maio ha distorto parere istituzionale, in un Paese serio si dimetterebbe"
Sabato, 08 Settembre 2018 18:15

ILVA/ Fuoco sui 5 Stelle. Michele Riondino "A casa i parlamentari eletti a Taranto!", Carlo Calenda "Di Maio ha distorto parere istituzionale, in un Paese serio si dimetterebbe" In evidenza

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Non c’è quiete dopo la tempesta. Al contrario, sui cieli dell’Ilva continua a tuonare. La parola di oggi è “dimissioni”che arriva da voci diverse e lontane tra loro. Sono quelle che dovrebbe dare il ministro Di Maio secondo il suo predecessore Carlo Calenda alla luce  del parere dell’Avvocatura dello Stato sulla gara per l'aggiudicazione dell'Ilva (“ha distorto un parere istituzionale”).
Da Venezia, dove questa sera condurrà la serata conclusiva della Mostra del Cinema, l’attore tarantino Michele Riondino da elettore dei Cinque Stelle in un’intervista pubblicata da La Repubblica attacca “i parlamentari che abbiamo eletto a Taranto devono andarsene, hanno rubato i nostri voti, hanno tradito le promesse fatte in campagna elettorali. Avendo promesso mari e monti, la chiusura delle fonti inquinanti, le bonifiche dell’area, la riconversione economica, noi adesso ci aspettiamo le dimissioni in tronco di tutti i consiglieri e dei parlamentari di Camera e Senato del Movimento”.
Tornando alla gara va detto che oggi Di Maio nel chiudere definitivamente e formalmente il procedimento per l’aggiudicazione disponendo  "il non annullamento" ha pubblicato il parere dell’Avvocatura ("La mancata valutazione della nuova offerta in rilancio formulata da Acciai Italia (l'altra cordata in gara per Ilva) - si legge tra l’altro- può assumere rilievo di quell'eccesso di potere che sarebbe uno dei due presupposti per annullare la gara. Ma la possibilità di annullare deve ancorarsi ad un interesse pubblico concreto ed attuale, particolarmente corroborato". )
Ed è proprio quello  dell’interesse pubblico uno dei punti sucui si è giocata la partita in favore di Arcelor-Mittal anche perché come ha sottolineato la stessa Avvocatura” in caso di eventuale azzeramento delle procedure e ripartenza della gara, Acciai Italia non sarebbe stata in partita perchè nel frattempo la cordata era stata sciolta.”
Ed ecco che Calenda tornato prepotentemente in partita coglie la palla al balzo e commenta “Chiaro ora perchè Di Maio ha tenuto segreto il parere. L'Avvocatura conferma in pieno il parere precedente sui rilanci. Eccesso di potere ci sarebbe stato se non si fosse tenuto in conto l'interesse pubblico. In un Paese serio un ministro che distorce un parere istituzionale si dimette".


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