Lo sostiene il Deputato PD Ubaldo Pagano eletto a Taranto
Resta un mistero - dice Pagano - quanto dichiarato dal ministro dello sviluppo Di Maio a proposito del piano ambientale dell'Ilva e cioè che l'aumento della produzione avverrà senza aumento delle emissioni.
Di Maio ha spiegato che l'aumento della produzione di acciaio da 6 e 8 milioni di tonnellate annue, previsto nel piano industriale di Arcelor Mittal, dovrà avvenire senza superare il livello di emissioni complessive delle polveri.
Quindi, secondo il ministro, l'interesse pubblico, quello in nome del quale diceva che avrebbe potuto annullare la gara definita illegittima, in questo modo sarebbe tutelato? Perché si scrive in un contratto che ci si impegna a non superare le emissioni nocive?
Ma non lo sa Di Maio che aumentare la produzione senza superare le emissioni di polveri è praticamente impossibile, senza un radicale mutamento tecnologico della produzione?
Per tutelare davvero la salute dei tarantini e continuare a produrre acciaio in modo "più pulito", si dovrebbe sostituire l'alto forno n.5, il più grande della fabbrica, con due forni a gas o a idrogeno.
Solo così si andrebbe davvero a tutelare l'interesse pubblico dei cittadini. Con una produzione più pulita nei fatti, non solo nelle parole".