"Il mio è un ricorso contro Comune e Regione, il Dcpm deve essere attuato, i lavori devono partire, non è più tempo di trattare: i parchi vanno coperti, l'Aia deve essere applicata dobbiamo mettere lo stabilimento in sicurezza garantire salute, occupazione, produzione, stabilità sociale. Io non voglio trattare con nessuno, voglio solo che quanto si è stabilito per legge venga attuato nell'interesse dei cittadini di Taranto e della sua provincia. Se la posta in gioco è trattare qualche posto nel consiglio di amministrazione dell'Ilva o nei listi proporzionali per garantirsi un posto da deputato questo mi fa molto arrabbiare.
Il presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano spiega la propria azione e chiarisce i termini del ricorso al Tar. Non ci sta ad essere additato come colui che non ha a cuore la salute dei bambini di Taranto e antepone l’interesse della fabbrica a quello di cittadini e operai.
“La trattativa quanto piu' si delegittima il Governo tanto più è lunga e inconcludente. Io non devo trattare con nessuno finora ho svoltoil ruolo del mediatore e del pompiere ed ho preteso di partecipare al tavolo romano trovando inaccettabile il mancato coinvolgimento dei sindaci di di Statte, Massafra, Crispiano, Montemesola. Avrei auspicato che i sindaci si esprimessero con un'unica voce, assumendo una posizione comune, ma il sindaco di Taranto si è fatto strappare il microfono da Emiliano. Io non voglio trattare posti nel Cda dell’Ilva voglio solo solo che a Taranto arrivino i soldi così ome stabilito nel Decreto.”