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Giornale di Taranto - IL CASO - Coldiretti: "Campagna Amica, addio al mercato dei tarantini. L'assessore Guttagliere non firma l'autorizzazione"
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Venerdì, 07 Aprile 2017 19:55

IL CASO - Coldiretti: "Campagna Amica, addio al mercato dei tarantini. L'assessore Guttagliere non firma l'autorizzazione" In evidenza

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«Il Comune sta perdendo un’occasione importante, in questo modo dimostra di non comprendere le esigenze dei cittadini». Alfonso Cavallo, presidente della federazione provinciale di Coldiretti Taranto, ha espresso così il suo rammarico per la mancata autorizzazione al mercato di “Campagna Amica”, il tradizionale appuntamento del venerdì, in via Mignogna, con i prodotti degli agricoltori locali.

«Il progetto di valorizzazione del vero “made in Italy” promosso da Coldiretti – ha aggiunto Cavallo –, che da 4 anni animava il Borgo con colori e sapori unici, evidentemente non è tra i programmi di fine mandato dell’assessore Giovanni Guttagliere che, incomprensibilmente, ha deciso di interrompere brutalmente il rapporto di fiducia creatosi tra produttori e consumatori». Per tutto questo periodo, infatti, il titolare pro tempore delle Attività Produttive aveva sempre autorizzato il mercato e tutte le iniziative di Coldiretti, tutelando l’interesse degli agricoltori che, prima di commercializzare i loro prodotti, hanno coltivato il contatto diretto con i consumatori, condividendo valori che, in una città segnata dall’inquinamento, sono imprescindibili.

«Scaduta la precedente autorizzazione a marzo – ha spiegato Nicola Motolese, presidente di Agrimercato, il consorzio che associa le aziende che hanno sposato la filosofia di “Campagna Amica” –, avevamo presentato richiesta di rinnovo fino a giugno. L’assessorato Guttagliere, però, non si è degnato di risponderci per tempo e, di conseguenza, rispettando le regole come abbiamo sempre fatto, siamo venuti in via Mignogna, ma solo per spiegare ai cittadini cosa stesse accadendo». Fino alla settimana scorsa, infatti, pareva assodato che il mercato si sarebbe tenuto fino a giugno, nonostante le continue sollecitazioni dell’assessore a trasformare l’appuntamento fisso in una “carovana” itinerante tra i quartieri cittadini. «Abbiamo sempre rigettato quell’ipotesi – ha aggiunto Motolese – proprio per evitare il disorientamento dei consumatori e maggiori difficoltà per i produttori che, lo ricordiamo, vendevano il venerdì pomeriggio quanto raccolto la mattina».

Poi qualcosa è cambiato: «Dobbiamo pensare che l’amministrazione abbia ceduto  a pressioni esterne? Eppure – ha continuato Cavallo – per tutti questi anni, nonostante le lamentele di pochissimi commercianti, il mercato di “Campagna Amica” è stato un appuntamento atteso e sostenuto. I nostri banchi hanno ravvivato il Borgo, portando in centro centinaia di consumatori».

Che meritano attenzione, come detto, soprattutto da parte delle istituzioni: «Sosteniamo da sempre “Campagna Amica” – ha dichiarato il presidente provinciale di Federconsumatori Maria Antonietta Brigida, anche lei in via Mignogna –, perché riteniamo che la filosofia del “km 0” incarni perfettamente l’idea di tutela del consumatore. Ci pare strano, quindi, che in una città come Taranto questa opportunità non debba essere garantita». Medesimo stupore che ha colto decine e decine di cittadini che, sacchetti alla mano, hanno chiesto conto dell’assenza dei produttori di Coldiretti. «Era una delle poche occasioni per vedere ravvivarsi il Borgo», il commento di molti, insieme alle ovvie considerazioni sulla bontà dei prodotti. Nessuna esitazione da parte loro, quindi, a sottoscrivere la petizione di Coldiretti per sollecitare l’amministrazione a garantire la sopravvivenza del mercato, almeno fino a giugno: «Così facciamo sentire la nostra voce – hanno spiegato – e rinnoviamo quel patto che ha visto gli agricoltori “curarsi” della qualità del cibo che mangiamo».

«In ogni caso – ha concluso il presidente di Coldiretti Taranto – noi torneremo nel Borgo. Magari lo faremo con una forma differente, ma l’esperienza di “Campagna Amica”, tanto florida in molte città italiane, non può dissolversi così. Cercheremo di capire perché un progetto di così ampio respiro non abbia acceso la sensibilità dell’assessore Guttagliere».