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Giovedì, 03 Novembre 2016 13:13

SPETTACOLI/2 - Al via la stagione di prosa del Comune di Taranto e del Teatro pubblico pugliese. Appuntamenti all'Orfeo e al TaTà In evidenza

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Pirandello, Shakespeare, Molière, Goldoni, Pinter, Sofocle, De Filippo. Autori importanti e sempre attuali per la nuova stagione di prosa del Comune di Tarantoorganizzata con il Teatro Pubblico Pugliese che propone 7 titoli tra Teatro Orfeo e Teatro Tatà e sarà illustrata nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa in programma nei prossimi giorni.  lunedì 12 e martedì 13 dicembre Ambra Angiolini e Francesco Scianna aprono il cartellone all’Orfeo con Tradimenti,di Pinter, diretti dal nostro Michele Placido sempre più presente nel teatro pugliese negli ultimi anni. Testo in qualche modo autobiografico: Pinter, sposato con l’attrice Vivien Marchant, visse una relazione lunga sette anni con la presentatrice televisiva Joan Bakewell. Scritta nel 1978 e ambientata tra Londra e Venezia, questa è una delle commedie più famose dello scrittore premio Nobel 2005 per la letteratura, portata sul grande schermo nel 1983, diretta da David Hugh Jones con Jeremy Irons, Ben Kingsley e Patricia Hodge.

Sabato 7 e domenica 8 gennaio al Teatro Tatà Valter Malosti e Sabrina Impacciatore in  Venere in pelliccia,di David Ives. Spettacolo acclamato e pluripremiato a Broadway e in tutto il mondo, duello teatrale tra due attori di grande talento. Da questa pièce teatrale il regista Roman Polanski ha tratto l’omonimo film.  Si rimane al quartier Tamburi martedì 17 e mercoledì 18 gennaio con il Teatro Franco Parenti che presenta Gli innamorati,  di Carlo Goldoni, regia di Andrée Ruth Shammah. La direttrice del Parenti riprende il suo percorso di ricerca su Goldoni - dopo “La Locandiera” e “Sior Todero Brontolon” - con “Gli Innamorati”: inesorabile macchina teatrale adatta alla nuovacompagnia del teatro, reduce dal successo del “Don Giovanni” di Filippo Timi. Due giovani innamorati si tormentano benché niente si opponga al loro amore, scatendando una vibrante tensione che attraversa tutti i personaggi. Un testo straordinariamentecontemporaneo che intrappola il pubblico in un intreccio dove si ride e ci si riconosce nelle dinamiche che Goldoni ha saputo orchestrare con acume e infinita umanità. Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio al Teatro Orfeo irrompe Paolo Rossi con una novità scritta a quattro mani con Giampiero Solari e le canzoni di Gianmaria Testa, musiche eseguite dal vivo de I virtuosi del Carso: Molière: la recita di Versailles. La nuova produzione del Teatro Stabile di Bolzano, fa interagire la creatività di Stefano Massini, uno degli autori italiani più apprezzati e rappresentati anche all’estero, la verve del capocomico per eccellenza Paolo Rossi e l’esperienza scenica e visiva di un regista del calibro di Giampiero Solari nella riscrittura dell’Improvvisazione di Versailles, testo creato da Molière nel 1663. Vedremo alternarsi in scena Paolo Rossi nella vesti di Molière e Paolo Rossi capocomico che interpreta sé stesso intento a capitanare la sua compagnia. Il gioco di rimandi e parallelismi è continuo e profondo. I 400 anni dalla morte del Bardo si celebrano anche a Taranto, qui la proposta della Compagnia Molière con Daniele Pecci e Maddalena Crippa in un Amleto diretto dallo stesso Pecci in programma lunedì 6 e martedì 7 febbraio al Teatro Orfeo. Doppia regia invece martedì 21 e mercoledì 22 febbraio al Teatro Orfeo per Edipo, con Glauco Mauri eRoberto Sturno. Il primo atto è Edipo re di Sofocle con la regia del giovane Andrea Baracco, il secondo Edipo a Colono, con la regia invece di Glauco Mauri. Due generazioni a confronto. Una compagnia che a distanza di vent’anni ritorna a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo. Ultimo spettacolo in cartellone al Teatro Tatà, mercoledì 1 e giovedì 2 marzo 2017, Compagnia La luna nel letto e Tra il dire e il fare nell’allestimento di Michelangelo Campanale del poco conosciuto e riscoperto L’Abito nuovo, testo di Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello, spettacolo interamente costruito qui in Puglia l’anno scorso.

 

 

Gli abbonamenti disponibili a partire dal 2 novembrepresso l’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT) – Castello Aragonese – Piazza Castello

nei seguenti giorni e orari: lunedì, martedì e mercoledì dalle 16.00 alle 19.00, giovedì dalle 10.00 alle 12.30;

 I biglietti saranno messi in vendita nei punti Booking Show e online su www.teatropubblicopugliese.it  a partire dal 14 dicembre per tutti gli spettacoli in cartellone ed inoltre nei Teatri Orfeo e TaTÀ per le singole recite nel giorno di spettacolo dalle ore 17.00 per il Turno A e dalle ore 16 per il Turno B.

Info tel. 099 4725780 – 366.3473430

Orario rappresentazioni

Serali Turno A: Porta ore 20.30 / Sipario ore 21,00

Serale Turno B: Porta ore 17.30 / Sipario ore 18,00

QUESTO IL PROGRAMMA 

Teatro Orfeo

lunedì 12 e martedì 13 dicembre 2016

Goldenart Production

Ambra Angiolini, Francesco Scianna

TRADIMENTI

di Harold Pinter

Traduzione di Alessandra Serra

e con Francesco Biscione

Musiche originali Luca D’Alberto

Costumi Mariano Tufano

Scene Gianluca Amodio

Light designer Giuseppe Filipponio

Regia MICHELE PLACIDO

 

“Leggendo la commedia di Pinter, che va a ritroso dal 1977 al 1968, con i miei attori Angiolini, Scianna e Biscione, abbiamo fatto un gioco, cioè leggerla dall’ultima scena, che si svolge appunto nel 1968, per poi procedere fino al 1977. Pinter si diverte a spiazzare il lettore/spettatore con il gioco a ritroso, partendo da un dialogo che segna la fine del sentimento che coinvolge i tre protagonisti e che si svolge in un bar nell’anno 1977. Scena che segna l’inizio della commedia e che prosegue andando indietro negli anni fino alla bellissima descrizione della festa in pieno stile sessantottino, con alcool e droghe leggere, ambientata a casa di Robert ed Emma, in cui Jerry tenta di sedurre la moglie dell’amico Robert. La storia di quegli anni parla di amori finiti, ma soprattutto di tradimenti politici, ideologici e sociali.”

Michele Placido

 

 

Teatro TaTà 

Sabato 7 e domenica 8 gennaio 2017 

Pierfrancesco Pisani / Parmaconcerti /Teatro di Dioniso

Valter Malosti, Sabrina Impacciatore 

VENERE IN PELLICCIA

di David Ives

traduzione di Masolino D’Amico

regia VALTER MALOSTI

scene e disegno luci, Nicolas Bovey 

progetto sonoro, G.U.P. Alcaro

costumi, Massimo Cantini Parrini 

aiuto regia, Elena Serra

elettricista, Omar Scala

musiche di e trasformazioni da Richard Wagner

in collaborazione con Infinito srl e Fondazione Teatro della Fortuna di Fano/AMAT

 

Venere in pelliccia di David Ives: una sexy dark comedy.Una sala prove. Dopo una lunga giornata di audizioni un regista non ha ancora trovato la protagonista dell’opera di Sacher Masoch, di cui ha curato l’adattamento. Verso sera, quando tutti sono già andati via, gli si presenta una ragazza rozza e sboccata che, insistentemente, gli chiede di poter fare un’audizione; è chiaro da subito che questa donna non si fermerà di fronte a nulla pur di ottenere la parte. La scombinata Vanda Jordan (omonima della controversa eroina del romanzo di Masoch) si trasformerà davanti agli occhi del regista nella protagonista del romanzo, Wanda Von Dunayev. Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia un esilarante combattimento, un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco ambiguo fatto di seduzione, potere e sesso; un duello teatrale in cui i confini tra realtà e finzione vanno lentamente sfumando, lasciando il regista e gli spettatori ostaggio di un finale enigmatico e misterioso. I costumi sono del premio David di Donatello 2016, Massimo Cantini Parrini, i suoni del premio Ubu 2014 Gup Alcaro.

 

 

Teatro TaTà 

Martedì 17 e mercoledì 18 gennaio 2017

Teatro Franco Parenti

GLI INNAMORATI

di Carlo Goldoni

con Marina Rocco, Matteo De Blasio, Roberto Laureri, Elena Lietti, Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petrarca, Andrea Soffiantini

scene e costumi Gian Maurizio Fercioni

luci Gigi Saccomandi

musiche Michele Tadini 

regia ANDRÉE RUTH SHAMMAH

 

 

Andrée Ruth Shammah riprende il suo percorso di ricerca su Goldoni - dopo “La Locandiera” e “Sior Todero Brontolon” - con “Gli Innamorati”: inesorabile macchina teatrale adatta alla nuova compagnia del Teatro Franco Parenti, reduce dal successo del “Don Giovanni” di Filippo Timi. Due giovani innamorati si tormentano benché niente si opponga al loro amore, scatendando una vibrante tensione che attraversa tutti i personaggi. Un testo straordinariamente contemporaneo che intrappola il pubblico in un intreccio dove si ride e ci si riconosce nelle dinamiche che Goldoni ha saputo orchestrare con acume e infinita umanità.

 

 

 

Teatro Orfeo

Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio 2017

Teatro Stabile Di Bolzano 

MOLIÈRE: LA RECITA DI VERSAILLES

novità di Paolo Rossi e Giampiero Solari

su un canovaccio di Stefano Massini   

con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Mario Sala, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Bika Blasko, Riccardo Zini, Karoline Comarella, Paolo Grossi

canzoni originali Gianmaria Testa

musiche eseguite dal vivo I Virtuosi del Carso 

scene e costumi Elisabetta Gabbioneta

luci Gigi Saccomandi

regia GIAMPIERO SOLARI

 

In Molière: la recita di Versailles vedremo alternarsi in scena Paolo Rossi nella vesti di Molière e Paolo Rossi capocomico che interpreta sé stesso intento a capitanare la sua compagnia. Il gioco di rimandi e parallelismi è continuo e profondo. Il rapporto tra l’uomo Molière e le sue opere era strettissimo, proprio come accade in questa nuova commedia che vuol essere un anarchico viaggio nel tempo intessuto da folgoranti estratti da almeno tre dei capolavori di Molière come “Il Misantropo”, “Il Tartufo” e “Il Malato immaginario”, per l’occasione tradotti e adattati dal drammaturgo Stefano Massini. In scena però, questi grandi capolavori di Molière non verranno attualizzati, ma vissuti dalla compagnia di oggi in un continuo gioco di specchi temporali con quella di fine Seicento. Uno spettacolo è creato e ricreato ogni sera dall’estro di Paolo Rossi e di un’agguerrita compagine di attori.

 

 

Teatro Orfeo

lunedì 6 e martedì 7 febbraio 2017

Compagnia Molière

Daniele Pecci e Maddalena Crippa

AMLETO

di William Shakespeare

con Rosario Coppolino

e con Giuseppe Antignati, Sergio Basile, Mario Pietramala, Marco Imparato, Vito Favata, Maurizio Di Carmine, Mariachiara Dimitri, Pierpaolo De Mejo, Domenico Macri’, Andrea Avanzi

regia DANIELE PECCI

costumi di Maurizio Millenotti

disegno luci di Mirko Oteri

musiche di Patrizio Maria D’Artista

 

Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. L’Amleto di Shakespeare è il testo teatrale più importante dell’era moderna. Vi è in esso un’analisi profonda dell’umano sentire, in rapporto alle problematicità del vivere quotidiano. Per primo, Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere umano, di fronte all’impegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo. Elemento nodale, è ovviamente il testo. Leggermente tagliato ma fedele, non alterato, e con una traduzione atta a esaltarne tutte le possibilità poetiche, in una prosa semplice, di facile comprensione, e con una messa in scena e una recitazione vicine al nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture.

 

 

Teatro Orfeo

martedì 21 e mercoledì 22 febbraio 2017

Compagnia Mauri Sturno - Fondazione Teatro della Toscana

Glauco Mauri, Roberto Sturno

EDIPO

Edipo Re - Edipo a Colono

di Sofocle

con Ivan Alovisio, Elena Arvigo, Laura Garofoli, Mauro Mandolini, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato

scene e costumi Marta Crisolini Malatesta

musiche Germano Mazzocchetti

regie di ANDREA BARACCO - Edipo Re, GLAUCO MAURI - Edipo a Colono

 

 

A distanza di vent’anni la Compagnia Mauri Sturno ritorna a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, affidando la regia a due diversi registi: Glauco Mauri, per Edipo a Colono, e Andrea Baracco per Edipo Re. Due registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del teatro.

“Edipo re e Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere. Edipo Re e Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità. Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del

suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. E’ questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi.

Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro desiderio.”

Andrea Baracco, Glauco Mauri

 

 

 

Teatro TaTà 

Mercoledì 1 e giovedì 2 marzo 2017

Compagnia La luna nel letto / Ass. Cult. Tra il dire e il fare

L’ABITO NUOVO 

di Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello 

con Marco Manchisi, Nunzia Antonino e Salvatore Marci 

e Vittorio Continelli, Annarita De Michele, Adriana Gallo, Paolo Gubello, Dante Manchisi, Olga Mascolo, Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente

Regia, scene e luci di MICHELANGELO CAMPANALE

Residenza di Ruvo di Puglia - Teatri Abitati

In collaborazione con Sistema Garibaldi

 

 

“Nel 1935 Eduardo e Pirandello coronarono la collaborazione artistica. Fu la figura del protagonista dell’omonima novella di Pirandello che affascinò Eduardo: lo scrivano Crispucci che, partendo da un’umile condizione sociale, non accetta la fortuna che la sorte gli predispone, pur di non perdere la sua dignità e la sua onestà. Il racconto inizia con l’abito, che quel povero Crispucci indossava da tempo immemorabile, e finisce con un abito che parlava da sé. Cosicché il passaggio da un abito vecchio ad un abito nuovo rappresenta l’avvenimento fondamentale del testo. Crispucci è un eroe contemporaneo che lotta contro l’ottuso materialismo dei nostri giorni.” Campanale - Manchisi

 

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