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Giornale di Taranto - IL CONVEGNO/2 - Emiliano: "La salute umana è piu' importante della produzione. Studiamo come decarbonizzare la Puglia. Chiedo un incontro al governo su Ilva"
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Lunedì, 10 Ottobre 2016 18:16

IL CONVEGNO/2 - Emiliano: "La salute umana è piu' importante della produzione. Studiamo come decarbonizzare la Puglia. Chiedo un incontro al governo su Ilva" In evidenza

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Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto a margine dei lavori del convegno “Ripensare l’industria siderurgica italiana”, in corso a Taranto a cura del Consiglio nazionale degli ingegneri e della Regione Puglia:

“Stiamo provando – ha detto – a non usare una parola che secondo me non dobbiamo pronunciare più: “ambientalizzazione”, che non ha né capo e né coda: noi dobbiamo semplicemente dire che la salute umana è più importante della produzione e dimostrare che le produzioni non determinino alcun danno alla salute. Non c’è più da conciliare salute e lavoro: la garanzia della salute delle persone deve prevalere su qualunque altro ragionamento, fermo restando che se qualcuno dimostra che si può produrre acciaio senza far del male, si può produrre perché non abbiamo nulla contro l’acciaio e contro l’Ilva. Se però l’Ilva ci chiede di sacrificare la salute dei tarantini  e probabilmente non solo dei tarantini – a breve presenteremo studi sui possibili effetti dell’inquinamento dell’Ilva quando cambia il vento verso il Salento e Brindisi - non possiamo starci e non ci stiamo.

E una delle ragioni per cui bisogna stare attenti a non far perdere ruolo alle Regioni è esattamente questa: perché se la Regione Puglia non avesse il potere di interloquire su queste materie, questa discussione si sarebbe fatta in un piccolo studio di Roma dove avrebbero deciso qualunque cosa sull’interesse dei tarantini, mentre oggi la democrazia consente alla Regione Puglia e al Consiglio nazionale degli Ingegneri, che è un organo terzo, di cercare un approccio scientifico alla decisione politica.

Gli ingeneri ci diranno se è possibile decarbonizzare l’Ilva, perché il diavolo che uccide le persone è il carbone, non è l’acciaio.

E io non vorrei che qui ci fosse qualcuno che voglia più vendere carbone che produrre acciaio. E se è così, noi lo andremo a beccare questo qualcuno, perché vuol dire che non è interessato al ruolo strategico dell’azienda, perché a noi serve l’acciaio, non comprare carbone.

Il caso vuole che in Puglia stiano per arrivare 20 miliardi di metri cubi di gas: il gas ce lo fanno pagare più del carbone, mentre i danni che il carbone causa li fanno pagare alla collettività tarantina e al servizio sanitario pugliese(*).

Per togliere anche quest’alibi del costo, la Puglia chiede che come compensazione ambientale per l’arrivo di questo gas, il gas sia consegnato all’Ilva e all’Enel di Brindisi allo stesso prezzo energetico del carbone.

Questo non è un convegno di ambientalisti arrabbiati, qui discutiamo in sede tecnica e il presidente della Regione Puglia non è un populista protestatario, tant’è che ha chiamato gli ingegneri a discutere, su proposte che abbiamo presentato un anno fa a Parigi alla conferenza internazionale sul clima.

A queste proposte nessuno ci ha detto no, anzi nessuno ci ha mai risposto. Ma mi auguro che il Governo prima o poi incontri la Regione Puglia – è proprio il minimo che possa fare - perché io incontro anche il più piccolo dei sindaci quando ha qualcosa da proporre e ha bisogno di me. Io ora ho bisogno di fare una riunione tecnica con il Governo sulla proposta per rendere meno pericolosa l’Ilva e ridurre il danno alla salute. È possibile avere questo incontro? Io credo di sì e gli ingegneri oggi, in maniera tecnica e asettica stanno tentando di favorire il confronto tecnico”.

“Abbiamo presentato oggi il piano sulla decarbonizzazione della Puglia e lo abbiamo sottoposto al vaglio degli ingegneri italiani i quali hanno detto che questa è una proposta non solo utile, ma opportuna, addirittura obbligatoria per gli accordi internazionali che l’Italia ha sottoscritto a Parigi”.

“Stiamo sostanzialmente verificando – ha continuato Emiliano - se sia possibile produrre acciaio senza utilizzare il carbone, carbone che in tutto il mondo miete vittime provocando morti premature in numero insopportabile. L’assenza di chi, in questo momento, ha la responsabilità di prendere decisioni sulla salute dei tarantini e più generale degli italiani ovviamente mi addolora ma certamente non ci ferma. L’assenza di Assoacciai significa solo questo: che non hanno alcuna proposta alternativa. Pretenderebbero di continuare a produrre con il carbone come hanno sempre fatto in passato, cosa questa che non sarà più possibile in Puglia. Approfondiremo le questioni tecniche, ma ho presentato questa proposta e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri non è mai partita una discussione. Di fronte a questi dati di mortalità l’inerzia del Governo è un fatto grave, tanto più in presenza di un’alternativa produttiva”.

“Quello che stiamo tutelando oggi, secondo la lezione della Rivoluzione francese, è la Ragione – ha concluso Emiliano – stiamo rimettendo al centro della decisione politica la Ragione e non un punto di vista di parte o a priori. Se il Governo dice che vuole produrre l’acciaio perché è strategico, non posso discutere l’obiettivo, ma ho diritto come Regione di indicare la strada che non arrechi danno alla mia comunità”.