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Venerdì, 13 Maggio 2016 18:17

IL LIBRO - "Mai senza rete", tredici storie che raccontano della sicurezza e della salute sul lavoro In evidenza

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“Non è un caso che abbiamo iniziato a presentare questo libro da Taranto. E non è un caso che abbiamo scelto la Biblioteca comunale per incontrarci con i lavoratori per discutere un tema così importante come la sicurezza sul lavoro. Il nostro progetto si pone come obiettivo la battaglia di tutti i cittadini, perché troviamo assurdo che nel 2016 si possa ancora morire di sete  in un campo agricolo o per mancanza di controlli in una fabbrica o in un cantiere. Come onlus credo che siamo gli unici ad aver pensato una cosa del genere e siamo fieri di aver trovato sulla nostra strada tredici autori che ci hanno raccontato ciò che succede nel mondo del lavoro su questo tema”, con queste parole Pierpaolo Corallo di RETE Iside, ha aperto la presentazione del libro “Mai senza rete” che si è tenuta  ieri presso la biliotec comunale di Taranto. Un incontro a più voci in cui non solo si è parlato del libro, ma si è discusso del tema con molti degli attori. Infatti oltre ai rappresentanti USB che hanno organizzato l’evento, ai responsabili della RETE ISIDE ONLUS ideatrice del progetto e a due degli autori del libro, erano presenti anche Giuseppe Gigante già direttore INAIL di Taranto dal 2005 al 2014 e Amedeo Zaccaria, padre di Francesco morto sul lavoro nel 2012.
“Non è più tollerabile perdere vite a causa del lavoro  ha dichiarato Gigante -. Il nostro lavoro è evitare le morti e che i ragazzi, i padri di famiglia, i lavoratori tornino a casa con le loro gambe. Come si può pensare che il benessere e lo sviluppo venga giustificato con le morti? È necessario investire sui giovani, sulla loro formazione e prevenzione perchè solo cogliendo a pieno i problemi legati alla sicurezza, si possono anche prevenire gli infortuni". Toccante la testimonianza di Amedeo Zaccaria che ha sottolineato soprattutto la necessità di non sottovalutare nessun morto, nemmeno se fosse uno solo "perchè non si tratta di numeri, ma di vite umane. A me, con la morte di Francesco, è stata tolta il resto della mia vita". "Abbiamo tentato di approcciarci a questo tema da un punto di vista indipendente, senza strumenti sindacali o imprenditoriali - ha affermato Fabio Galati della RETE Iside nazionale -. In questo paese muoiono 1000 persone all'anno, il che vuol dire 4/5 persone al giorno. un dato sconcertante: circa il doppio di Germania e Inghilterra. vogliamo spiegare correttamente e rendere pubblico questo tema, perchè spesso le leggi sono scritte in maniera tale da confondere le persone".
“Questo libro è una somma di voci che si sovrappongono, per parlare tutti della stessa cosa. Abbiamo il dono della penna e della scrittura che può arrivare a chiunque e quindi il dovere di parlare anche di temi importanti come questo”, ha dichiarato Giacomo Pisani di Molfetta, uno degli autori del libro. “Si tratta di un’idea nata dalla Rete Iside di raccontare il tema sicurezza e salute sul lavoro attraverso la narrativa e non attraverso un saggio – spiega Alessandro Pera, scrittore romano, autore di uno dei racconti e curatore del testo -. Una bella esperienza che  ha coinvolto tutto il territorio nazionale, raccontando esperienze diverse in città diverse, da Torino a Roma, da Taranto a Bari coinvolgendo precarietà, edilizia, industria, migranti... Ognuno racconta a modo suo come, questo tema che coinvolge tutti, viene vissuto in diversi luoghi e situazioni. A Taranto è dedicato il racconto più lungo, una sorta di racconto collettivo in cui l’autrice si è confrontata con i lavoratori cucendo le loro voci in narrativa. Ognuno ha usato il proprio linguaggio, per esempio un capitolo è fatto da illustrazioni realizzate da Pia Valentini che attraverso i disegni ha parlato del suo rapporto con questo tema”. Il ricavato del libro (stampato in una tipografia di Scampia) andrà in beneficenza. 

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