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Mercoledì, 25 Settembre 2013 05:12

GINOSA - Il Sindaco risponde al PD locale che aveva criticato le scelte operate dall’Amministrazione De Palma relative ai ticket per la mensa e per la ludoteca comunale. In evidenza

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Il Partito Democratico locale con un comunicato stampa ha criticato le scelte operate dall’Amministrazione De Palma relative ai ticket per la mensa e per la ludoteca comunale. Spiace constatare che il PD non solo non ha compreso il contenuto delle Delibere di Giunta, ma ha anche diffuso malevolmente un messaggio errato nella popolazione. In riferimento al ticket mensa, l’Amministrazione comunale ha introdotto diverse fasce di reddito per consentire a chi è più bisognoso di potere usufruire del servizio mensa. Nel dettaglio e per comprendere meglio le cose è necessario entrare nel dettaglio. Per quanto riguarda il ticket mensa è stata introdotta una prima fascia suddivisa in due tipologia. La prima tipologia prevede una fascia di reddito che va da zero a 4000 euro, certificato con ISEE. Coloro che si trovano nei primi cento posti di tale fascia sono esonerati dal pagamento del ticket mensa. Ovviamente ciò che il PD locale non ha compreso è che tale esonero viene assegnato sulla scorta di un dato oggettivo che è quello del reddito più basso. In pratica l’esenzione, per chi si trova nella fascia da zero a 4000 euro, è assegnata ai primi cento che hanno il reddito più basso. Chiarito questo aspetto si può passare alla seconda tipologia sempre della prima fascia di reddito. In questo caso, sempre sulla scorta del reddito dichiarato tramite certificazione ISEE, chi si trova in base al proprio reddito dichiarato nella fascia da zero a 4000 euro dopo la posizione numero 100 si troverà a pagare un ticket pari ad euro 1,50 a pasto. Sono inoltre previste altre tre fasce di reddito e cioè da 4000,01 a 8000 euro di reddito un ticket di 2 euro a pasto, da 8000 a 10000 euro di reddito 2,75 euro a pasto, oltre 10000 euro di reddito 3,50 euro a pasto. Con il provvedimento che ha individuato le fasce di reddito è stato anche innalzato il numero delle esenzioni che rispetto allo scorso anno passa da 70 a 100 unità. Spiace che il PD locale non sia riuscito a comprendere i contenuti del provvedimento che tanto criticano. Ma oltre a questo il PD non si è accorto che l’Amministrazione comunale rispetto al passato ha introdotto elementi di novità nel servizio mensa che vanno incontro alle famiglie più deboli, chiedendo un maggiore contributo a chi si trova in una posizione economica migliore ed introducendo elementi di equità. Sino allo scorso anno le fasce di reddito erano solo due, la prima da zero a 4000 euro con 70 esenzioni per chi aveva il reddito più basso, la seconda fascia invece prevedeva per tutti il pagamento del ticket di 2,75 a pasto. L’introduzione delle fasce di reddito ha consentito di allargare il numero delle esenzioni, e di fare pagare molto meno tutti gli altri in base al loro reddito. In esempio, chi si trova nella seconda tipologia della prima fascia per questo anno scolastico pagherà 1,50 euro a pasto mentre lo scorso anno pagava 2,75 a pasto risparmiando così 1,25 euro a pasto. In pratica una riduzione di quasi il 50% rispetto allo scorso anno. Stessa cosa può essere detta, con un risparmio diverso effetto del reddito, per le famiglie che si trovano in seconda fascia, che risparmieranno 0,75 euro a pasto. Questa la lettura che andava fatta della Delibera della Giunta comunale che ha introdotto le fasce di reddito per il ticket mensa e che il PD probabilmente non è riuscito a fare, diffondendo notizie false e creando un ingiustificabile allarme nella popolazione. Stesse considerazioni devono farsi per il ticket per il Centro Ludico comunale per la prima infanzia. Il Centro Ludico comunale è un servizio realizzato fondi del Bilancio comunale. Il PD locale evidentemente ignora che i trasferimenti nazionali e regionali agli enti locali sono nel tempo diminuiti anche con riferimento alla spesa sociale. L’Amministrazione comunale ha assicurato anche per il nuovo anno di attività il servizio introducendo un ticket per sostenerne i costi e per consentire ai soggetti con una minore capacità economica di potere usufruire del servizio chiedendo a chi possiede un reddito maggiore di contribuire alle spese necessarie per il funzionamento del centro. In questo caso, giusta DGC n. 204 del 12.08.2013, premesso che il costo mensile unitario per minore è pari a 295 euro, alle famiglie, in base alle diverse fasce di reddito, viene chiesto di contribuire per chi ha un reddito fino a 4000 euro con una tariffa mensile di 29,50 euro, per chi ha un reddito fino ad 8000 euro con una tariffa mensile di 59 euro, per chi ha un reddito fino a 12000 euro una tariffa mensile di 88,50 euro, per chi ha un reddito oltre 12000,01 euro una tariffa mensile di 118 euro. Il Pd dovrebbe chiedersi piuttosto quali saranno gli effetti sulla popolazione, anziani, minori e disabili, dell’introduzione dei buoni di conciliazione operata dalla Regione Puglia e che prevedono complesse procedure telematiche per richiedere il contributo. L’auspicio è che il PD locale riesca a fare politica nell’interesse della popolazione e non solo facendosi guidare dall’odio verso il nemico politico. Al PD lasciamo le offese e le contumelie, l’Amministrazione De Palma continuerà ad operare nell’esclusivo interesse della popolazione.
Giornalista1

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