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Giornale di Taranto - Taranto/ Sit-in dei lavoratori del call center Human Power srl - Planet Group: "chiediamo dignità e rispetto dei diritti"
Venerdì, 05 Febbraio 2016 12:20

Taranto/ Sit-in dei lavoratori del call center Human Power srl - Planet Group: "chiediamo dignità e rispetto dei diritti" In evidenza

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Si è tenuto il sit in delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti del call center Human Power srl - Planet Group, indetto da Filcams CGIL e Fisascat CISL Taranto.
La protesta era era stata indetta dopo i ritardi accumulati dall'azienda nell'erogazione degli stipendi di novembre, dicembre 2015, del saldo della 14esima e di gennaio 2016.
"Solo all'indomani della comunicazione dell'iniziativa- scrivono i sindacati-  è stato erogato un solo stipendio relativo al mese di novembre 2015.
Tuttavia, l'atteggiamento dell'azienda viene considerato grave in quanto appare del tutto evidente che dopo l'attenzione posta sul tema dei call center, ci sono aziende che non demordono nell'assumere atteggiamenti irrispettosi nei confronti dei lavoratori. Pertanto, non si escludono altre iniziative sindacali qualora l'azienda dovesse dimostrare di non recepire le richieste avanzate nel pieno rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori."
Al sit in indetto da Filcams CGIL e Fisascat CISL ha partecipato anche una delegazione di lavoratori di Teleperformance, aderenti alla SLC CGIL, i quali hanno manifestato solidarietà ai colleghi in difficoltà di Human Power.
Pubblichiamo di seguito un comunicato a firma di Giovanni D’Arcangelo    e  Andrea Lumino                                                              

"Ci chiediamo ancora se Taranto debba continuare ad essere terra di conquista di imprenditori spavaldi e prenditori o se finalmente qualcuno ci aiuterà a ridare dignità a questo territorio.

 

Ricordiamo ancora oggi quando, non più di un paio d'anni fa, quando si salutava l'inaugurazione di Human Power, attualmente Planet Group, ritenendola importante per lo sviluppo del territorio e legandola a progetti innovativi e di Smart City.

Oggi, invece, ci troviamo a denunciare la scabrosa situazione in cui le lavoratrici e i lavoratori non percepiscono gli stipendi o lo ricevono con ritardi ingiustificabili, senza rispettare la dignità delle persone che ci lavorano.

A questa problematica, già di per sè dai contorni drammatici, aggiungiamo l'assoluta irresponsabilità di un'azienda che,s enza alcuna remora, sposta lavoro e attività dalla Puglia alla Calabria, portando via da qui una commessa che già stava sul territorio per portarla fuori, aumentando la preoccupazione e la precarietà di chi continua a fare sacrifici per quest'azienda.

Invitiamo pertanto l'azienda ad aprire un tavolo di confronto serio, non più rinviabile, con le parti sociali e, contemporaneamente, i committenti ad assumere un atteggiamento di responsabilità sociale.

Parallelamente chiediamo alle istituzioni di convocare azienda e organizzazioni sindacali, perché è inaccettabile che, a distanza di pochi giorni dall'approvazione delle clausole sociali nei call center (che stanno per diventare legge!), si permetta a committenti ed aziende di giocare così sulla vita delle persone: noi non lo accettiamo e con il sit in del 5 febbraio 2016 abbiamo mobilitato lavoratrici e lavoratori per far emergere storture, contraddizioni e negazioni di diritti".