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Mercoledì, 13 Gennaio 2016 06:23

TARANTO/BOTTA E RISPOSTA FRA PRESIDENTE GIOVANI DI CONFCOMMERCIO E PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO In evidenza

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Pronta replica del Presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli alle precisazioni avanzate nei giorni scorsi dal Pesidente dei Giovani di Confcommercio Taranto Salvatore Cafiero, che aveva inviato una nota alla stampa che si riporta di seguito integralmente.

 

 

Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce… I Giovani  Imprenditori di Confcommercio hanno piantato in queste settimane il  nuovo alberello di ‘Apriaunidea’; il progetto  si è guadagnato il plauso del Presidente della Camera di commercio di Taranto.

I Giovani Imprenditori di Confcommercio, quelli “delle idee nuove e convincenti, e delle iniziative fuori degli schemi” , ringraziano  il cav. Sportelli per la bonomia  delle lodi  pubbliche,  ma ricordano che è da tempo che il Gruppo degli under 42 di Confcommercio lavora per innestare  idee nel tessuto imprenditoriale locale,  nel tentativo di offrire nuove occasioni di stimolo all’economia locale.

<<Per mesi ci siamo spesi, inascoltati, nella promozione di proposte  per la riqualificazione delle vie commerciali del Borgo e  per l’avvio di nuove imprese  in Città Vecchia – sottolinea  il presidente, Salvatore Cafiero-  ma purtroppo, come  spesso accade a Taranto, abbiamo portato a casa tante promesse  e strette di mano,  ma nulla di concreto. I mancati risultati non ci hanno comunque demoralizzati , ma al contrario resi più forti e caparbi. Siamo  per vocazione , non solo anagrafica, ma  familiare,  le nuove leve di una grande Organizzazione,  capace di intercettare  i vecchi e i nuovi bisogni  ed avanzare nuove proposte anche quando viene tenuta lontana dalle leve del potere.  Sarebbe stato utile  che la Camera di commercio, la casa delle associazioni delle imprese,  avesse chiamato le  rappresentanze  giovanili delle associazioni di categoria, e non solo di Confcommercio ma anche delle altre Organizzazioni con le quali noi abbiamo  avviato un dialogo, per dar vita  – come hanno fatto altre Camere di commercio-  alla Consulta dei  Giovani.     

E’ vero noi ci riconosciamo in quella  “… classe dei nuovi imprenditori – che il presidente Sportelli cita-  animati dall’amore per il proprio territorio e capaci di immaginare e realizzare azioni incisive. Fuori dalle logiche obsolete della polemica sterile…”, ma, è bene chiarirlo, siamo i Giovani di Confcommercio,  figli della stessa famiglia. Le nostre idee, le nostre iniziative vengono elaborate,  metabolizzate, e condivise  in casa nostra, un luogo dove abbiamo imparato che  il confronto e la discussione sono  alimento  per crescere e per essere classe dirigente presente e futura.  Il nostro metodo, purtroppo,  non ha trovato riscontro nell’Ente camerale dove avremmo voluto potuto avere ed esercitare ben altro ruolo;   siamo stati messi all’angolo, nonostante Confcommercio , rappresenti la più grande e storica organizzazione del commercio, dei servizi e del turismo del territorio. Rivendichiamo il nostro ruolo, ed il nostro titolo a rappresentare le imprese del settore di tutto il territorio provinciale,  e non ci piace essere assimilati a chi non ha una storia e un vissuto nel proprio albero familiare. 

Infine – conclude il Presidente dei Giovani Imprenditori- ci  spieghi   cosa il presidente dell’Ente camerale intenda dire quando auspica “una nuova classe dirigente che non sia imbrigliata nei personalismi e che non veda nel potere un fine”. Che sia l’annuncio di un cambio di rotta?>>

Nella replica Sportelli dice:“PENSATE FUORI DA SCHEMI E PREGIUDIZI, COSÌ SI RINNOVA DAVVERO LA CLASSE DIRIGENTE”. Il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli,  ha così risposto  alla nota stampa del presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio con un comunicato che riportiamo anche questo inegralmente. Naturalmente lasciamo ai lettori ogni commento a questa vicenda e siamo disponibili ad accogliere e pubblicare eventuali risposte.

 “Sono alquanto sorpreso della sua risposta piccata, peraltro pervenuta non direttamente ma a mezzo stampa - scrive in apertura Sportelli. La mia pubblica lode delle iniziative sia dei giovani imprenditori della sua associazione, sia di altre meritevoli associazioni di giovani commercianti e professionisti aveva un intendimento trasparente ed assolutamente lontano da quella che lei definisce, in modo sprezzante, “bonomia”. Prendo atto che non lo ha apprezzato, nonostante ciòabbia dato alle iniziative citateun rilievo notevole, anche a livello nazionale.

Mi spiace, tuttavia, doverla contraddire su alcuni punti. Siete “inascoltati”, come lei afferma nella sua nota, perché non vi siete fatti mai sentire dalla Camera di commercio. La sua organizzazione ha numerosi rappresentanti nell’ambito del Consiglio camerale. Da loro non ricordo, e non è agli atti, alcuna delle proposte cui lei fa cenno, ad esempio quella di costituire una Consulta di giovani imprenditori. Proposta che, se fosse pervenuta, sarebbe stata certamente oggetto di positiva discussione e di consequenziale deliberazione.

Per inciso, le rammento che la Camera di commercio non è la casa delle associazioni di categoria, come lei dice, bensì delle imprese. Le associazioni datoriali partecipano democraticamente al processo decisorio ad esclusivo beneficio dei settori economici che rappresentano senza vincolo di mandato. Questo è un punto sostanziale, etico e normativo insieme, che mi auguro lei desideri approfondire. È giovane e spero che pensi ed agisca fuori dai pregiudizi. In questo modo si rinnovano davvero le classi dirigenti: l’avvicendamento è naturale ma, affinché porti miglioramenti e vantaggi alla nostra economia ed alla società, bisogna che non riproponga gli obsoleti schemi precostituiti sin qui applicati.

L’ascolto democratico si costruisce sulla capacità di mettersi in gioco.Con le Istituzioni si dialoga o facendo parte degli Organi che le governano (la sua attuale associazione di riferimento ha, ripeto, diversi consiglieri camerali), oppure proponendo, concretamente e costruttivamente, al di là dell’appartenenza all’una o all’altra organizzazione, idee valide. Cosa che lei non ha mai fatto. Nessuna promessa non mantenuta o stretta di mano, quindi, da parte mia e dell’Ente che presiedo, semplicemente perché non la conosco e non l’homai incontrata.

Invito, dunque, nuovamente lei e il suo direttivo a proporre all’Ente camerale tutto quanto riteniate foriero di sviluppo e, comunque, di cambiamento nell’interesse generale dell’economia tarantina. E auspico lo facciate su un terreno non mediatico, ma di dialogo e di relazione diretta. Ripeto che la porta è aperta, soprattutto ai giovani, se hanno una reale volontà di migliorare le condizioni di contesto e se sentono così forte la responsabilità nei confronti del proprio territorio.”

 

 


Giornalista1

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