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Giornale di Taranto - Taranto e provincia: Controlli a tappeto dei Carabinieri in materia di “caporalato”. Intanto è deceduto dopo oltre un mese di coma l'agricoltore di San Giorgio rimasto vittima di un incidente. Nota del sen. Stefàno.
Giovedì, 10 Settembre 2015 07:40

Taranto e provincia: Controlli a tappeto dei Carabinieri in materia di “caporalato”. Intanto è deceduto dopo oltre un mese di coma l'agricoltore di San Giorgio rimasto vittima di un incidente. Nota del sen. Stefàno. In evidenza

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Continuano senza sosta i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto finalizzati al monitoraggio ed al contrasto del fenomeno del “caporalato”.I militari delle 5 Compagnie, congiuntamente al personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e con la collaborazione dei  funzionari ispettivi della Direzione Territoriale del Lavoro di Taranto, su disposizione dei superiori comandi, sono stati impegnati in un controllo straordinario del territorio, finalizzato al contrasto del fenomeno del “caporalato”, dell’intermediazione, dello  sfruttamento e del lavoro nero ed irregolare in agricoltura. Il servizio, che ha interessato l’intera provincia jonica, si è articolato mediante un orientato controllo sia nelle aree rurali che lungo le arterie di collegamento con le  località d’impiego della manodopera. Nello specifico, la Task Force ha provveduto a controllare diverse aziende agricole, 16 mezzi di trasporto e 318 lavoratori di cui 9 risultati irregolari.All’esito dei controlli, sono state contestate 5 sanzioni amministrative per un importo complessivo di € 29.000,00, inerenti le violazioni dalla normativa sul lavoro.  Analoghi servizi proseguiranno nei prossimi giorni.

Intanto si è appresa la notizia della morte, presso l'ospedale di Potenza di Arcangelo De Marco, il bracciante 42enne di San Giorgio Jonico, dopo un mese di coma.Una notizia - ha commentato il sen. Dario Stefàno - che fa molta rabbia. Oggi - dice il politico pugliese - il mio pensiero va alla sua famiglia perchè si
persegua con maggiore determinazione la lotta allo sfruttamento del lavoro, in Puglia così come nelle altre zone del Paese, in agricoltura così come negli altri settori dove con troppa leggerezza si ricorre sempre più spesso a manodopera di basso prezzo e senza le necessarie tutele. Nelle sedi istituzionali, così come all'interno delle comunità come sta avvenendo con l'interessante iniziativa #schiavitùschiavoio"."Purtroppo il caporalato è un fenomeno sistemico, annidato nel profondo in più territori e dunque serve, innanzitutto, un'attività di studio e di indagine. A tal proposito - continua Stefàno - ho ben accolto la notizia dell'avvio delle indagini da parte della Commissione infortuni sul lavoro sulla morte di Paola Clemente ma credo non sia sufficiente. Abbiamo bisogno di uno strumento di contrasto di misura uguale a quella del problema da affrontare. Ecco perchè sono sempre più convinto della necessità di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta, così come ho proposto non più tardi di un mese fa in Senato"."Il caporalato - conclude Stefàno - è una pratica antica, insopportabile e disumana che sporca la storia della nostra terra e rende difficile il lavoro e la vita di uomini e donne che nei campi si guadagnano da vivere. Abbiamo un compito difficile e per questo dobbiamo fare un grande gioco di squadra per restituire la dignità ai lavoratori e alle loro famiglie e poi, lo ripeto ancora una volta, non dobbiamo mai dimenticare che se vogliamo produzioni di qualità dobbiamo puntare innanzitutto sulla qualità del lavoro che le genera".