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Giornale di Taranto - Lo "Stato è in debito con Taranto".
Domenica, 05 Luglio 2015 08:04

Lo "Stato è in debito con Taranto". In evidenza

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Lo ha dichiarato Monsignor Santoro che ha voluto attualizzare e puntualizzare gli ultimi eventi legati all’ottavo decreto del Governo sulla questione Ilva.

 

“ Laudato si’,m’i Signore” ! Cosi stasera, in questa Basilica, in questa amata città, voglio iniziare il mio saluto e porgere l’abbraccio  del pastore a quanti abitano, operano, soffrono,gioiscono a Martina Franca,

“Laudato si’”: vuole essere anche un omaggio corale che parte verso Papa Francesco che pochi giorni fa ha consegnato alla Chiesa e all’umanità uno dei testi più carichi di profezia che illuminano il cammino presente e futuro della  Chiesa. Mi farà  piacere sapere che questo testo sarà studiato, approfondito, vissuto, che  avrà una ricaduta significativa a Martina Franca 

   Con questa preghiera, in cui si respira l’anima stessa di San Francesco d’Assisi, saluto Lei, signor Sindaco, e La ringrazio per le parole d’amicizia che mi ha rivolto. Saluto il Consiglio Comunale e la Giunta, le autorità civili, militari, i miei cari fratelli sacerdoti , le comunità parrocchiali, le associazioni della città.

In un passaggio suggestivo della Sua enciclica Papa Francesco dice : basta un uomo buono perché ci sia speranza! (71). Da una  lunga fila di secoli, questa terra venera San  Martino, uomo buono, il santo della speranza. 

Martino, santo del sì generoso al fratello, santo dell’accoglienza e della condivisione. Uomo dalla straordinaria ricchezza del cuore posta a servizio della Vangelo di Cristo , Pastore coraggioso.  Il gesto civico che stasera si rinnova è la risposta della comunità martinese  a quanto il Vangelo ha donato a questa città; è il gesto della  consapevolezza  che la comunità ha del sua vocazione, del suo ruolo nella terra jonica e  nel territorio dei Trulli. 

 Quando 25 anni fa San GiovannI Paolo II giunse a Martina Franca osservo’ ammirato lo spettacolo dei boschi e della campagna martinese. Indico’ nell’ecologia umana il sentiero da percorrere, il cammino da costruire per disegnare con sapienza il futuro della città.                               Papa Francesco nella Laudato si’ ci  invita ad affrontare le sfide di oggi suggerendoci una triplice relazione su cui si basa l’esistenza umana: quella con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra.

Martina Franca ha una lunga storia di relazione con Dio, resa vitale dalla testimonianza della comunità cristiana di questa città. Le 12 parrocchie svolgono un ruolo fondamentale perché Dio continui ad essere di casa a Martina Franca. Stasera, mentre dico grazie  ai sacerdoti,ai religiosi, al laicato, esorto ad osare ancora di piu’,ad essere sempre più comunità profetiche, che  si fanno carico del Vangelo, che lo ri- annunzino con accenti  e gusto nuovo. L’attesa comune è che le nostre parrocchie  siano l’immagine plastica nel territorio della Chiesa in uscita,  consolidando il dinamismo missionario. Auspico  comunità cristiane che diventino sempre piu’ incisivamente compagne di strada, solidali piu’ che mai dei percorsi umani. L’auspicio è che la vivacità cristiana di Martina Franca si consolidi attraverso l'esperienza della unità e della comunione nella forza e nella gioia dello Spirito. 

Auguro che  la Chiesa in uscita incontri di più e in maniera più incisiva i nostri ragazzi e giovani, solidarizzi con le famiglie, si faccia carico delle fragilità, celebri con stupore nuovo il fascino del Mistero di Cristo ! Sappiamo che la fede si diffonde non per proselitismo, ma per attrazione. 

Papa Francesco ci sollecita a ritrovare nella relazione con Dio e con il prossimo il filo conduttore della nostra esistenza. Il Patrono di questa città si è identificato nel prossimo bisognoso, ha dato il là a quel processo cristiano di inclusione che ha permesso che si costruisse una civiltà fondata sull’amore per l’altro, contro ogni barbarie.  Già troppo a lungo siamo stati nel degrado morale,prendendoci gioco dell’etica, della bontà, della fede, dell’onestà, ed è arrivato il momento di riconoscere che questa allegra superficialità ci è servita a poco. Tale distruzione di ogni fondamento della vita sociale finisice col metterci l’uno contro l’altro per difendere i propri interessi…impedisce lo sviluppo di una vera cultura dell’ambiente ( LS.229). Sarà capitato anche nella storia passata e recente di questa città di essere assediata dalla tentazione  di “prendersi gioco dell’etica”, di snobbare le regole morali della convivenza sociale, della vicenda politica,della organizzazione imprenditoriale ed economica.

Sulla facciata di questa Basilica da circa 300  splende la scultura di Martino che divide col povero il mantello. Quel gesto che è ad un tempo fortemente evangelico ma che ha anche una enorme valenza civica, ci incoraggia e ci interpella,ci pone nel cuore la nostalgia della prossimità, del servizio. Quella scultura è come il biglietto di ingresso nel fascinoso centro storico di Martina Franca, è il logo stesso della città. 

    La relazione con la terra, di cui parla Papa Francesco, trova in Martina Franca un luogo privilegiato, un cantiere sempre aperto. E’ proverbiale l’amore che ogni martinese ha per la terra, per la campagna. So che la Civica Amministrazione ha in programma la rivisitazione globale del patrimonio naturale, che ha la suggestione  di una affascinante quinta dove si incontrano natura ed arte,intelligenza e cuore,abilità delle mani e genialità di ispirazione.

Apprendo della progettazione delle isole ecologiche nelle contrade e nella stessa città, con una rinnovata proposta educativa per ogni cittadino al rispetto dell’ambiente, degli spazi urbani, dei tratturi, delle campagne, dei boschi.

Martina Franca ha praticato per secoli quelle  virtu’ ecologiche che oggi diventano una urgenza per non soffocare e morire.                     

        Il mio auspicio è che pubblico e privato,civica amministrazione, parrocchie, scuole,associazioni culturali e  di volontariato possano creare un grande cantiere ,un esemplare luogo di  incontro per la qualità della vita e della natura. Che realizzino  un vero rinascimento di bellezza e di solidità umana, che rinasca la cultura dell’umano! Papa Francesco scrive che  l’essere umano e le cose  hanno cessato di darsi amichevolmente la mano, diventando invece dei contendenti( Ls 106). 

Il Papa denuncia il "Paradigma tecnocratico" separato dai valori come il pensiero unico dominante. 

La   qualità  della vita non può consistere in un abbandonarsi alle circostanze condizionate dalla tecnica, intesa come principale risorsa per interpretare l’esistenza (Ls 110). Prendiamoci invece cura dell'educazione dei ragazzi, dei giovani; valorizziamo la famiglia secondo il piano di Dio; accogliamo i più poveri, i migranti, i rifugiati. Dalla fede nasce la cultura e la cultura dell'accoglienza e dell'incontro. E anche sulla situazione del capoluogo, di Taranto abbiamo ora una magna carta che è l’enciclica di Papa Francesco. Se l’impianto di Taranto è strategico per il Paese, allora il Paese si faccia finalmente carico del caso  Taranto. Abbiamo sacrificato salute, figli e mariti al Paese e ancora non abbiamo visto un passo avanti nella direzione del risanamento degli impianti, e tantomeno interventi a risarcimento della città e della provincia, mentre continuiamo a piangere il nostro Alessandro Morricella. Questo Stato è in debito con Taranto. Quello che il Papa chiama “debito ecologico”. Tutti ci aspettiamo passi avanti concreti che possano dare al nostro territorio il diritto di guardare avanti senza paura Tornando a Martina l’augurio è che questa città, forte della sua tradizione culturale e spirituale possa aiutare residenti e forestieri, visitatori e turisti a trovare un luogo bello, una terra di speranza e di accoglienza che con la ricchezza dei suoi monumenti, il fascino internazionale della sua offerta  culturale – penso al Festiva della Valle d’Itria  che sta per in augurare la sua  41edizione– ci aiuti a rileggere con una sapienza nuova la vicenda di ogni giorno ad orientarla perché diventi storia di speranza per la edificazione della casa comune.  

San Martino e Santa Comasia benedicano tutti voi e benedicano questa città  !

Anch'io vi abbraccio e vi benedico. 

 


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