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Giornale di Taranto - ILVA - Morte di Alessandro Morricella, l'arcivescovo: "Difendiamo la vita, il diritto dei diritti". PeaceLink, gli impianti "vanno fermati"
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Venerdì, 12 Giugno 2015 19:26

ILVA - Morte di Alessandro Morricella, l'arcivescovo: "Difendiamo la vita, il diritto dei diritti". PeaceLink, gli impianti "vanno fermati" In evidenza

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"Con profondo dolore ho appreso la notizia della morte di Alessandro Morricella, il giovane operaio Ilva ustionato dalla fuori uscita di ghisa incandescente lunedì scorso, mentre svolgeva il suo dovere, nell’altoforno 2 dello stabilimento ionico". Così mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, commenta l'evento luttuoso che ha colpito la comuinità tarantina.

"Questa mattina, durante la celebrazione eucaristica di commemorazione delle vittime del lavoro, nel cimitero di Talsano, insieme al comitato promotore “12 giugno”, al Prefetto, ai rappresentanti di Comune e Provincia e a tutti i parenti delle vittime, - aggiunge mons. Santoro - avevamo ricordato Alessandro, nella preghiera, nella speranza che Dio gli facesse vincere la battaglia più importante. Purtroppo non è stato così. Stringo paternamente a me la moglie e le due figlie, di 6 e 2 anni. Non ci sono parole che possano dare conforto ad un dolore tanto grande ma nel giorno in cui la Chiesa celebra il Sacro Cuore di Gesù, ancora una volta, come ho fatto questa mattina, voglio ricordare, nella fede, se non ci fosse Cristo, la morte avrebbe l’ultima parola e potremmo dire di aver perso i nostri cari defunti per sempre, nel nulla. Invece non è così. Loro partecipano con Cristo alla sua Redenzione. Il nostro compito, a tutti i livelli, è quello di difendere la vita, il diritto dei diritti. Chiediamo al Signore- conclude l'arcivescovo Santoro -  di illuminare in particolare le autorità competenti, perché questi fatti che ci lasciano smarriti ed addolorati, non accadano più. Non si può morire mentre si lavora. Non è giusto. Non è tollerabile. Preghiamo Dio Padre perché nella sua grande misericordia, accolga Alessandro in paradiso".

Più duro il commento di Fulvia Gravame e Alessandro Marescotti, rispettivamente portavoce di Taranto e presidente nazionale di PeaceLink. "Questi impianti - affermano con forza - vanno fermati. La Fiom - aggiungono Gravame e Marescotti - ha rilevato, dopo un sopralluogo nell'Altoforno 2 (AFO2), che gli "ugelli di raffreddamento della cosiddetta 'macchina a tappare' (MAT) risultano in avaria da diverso tempo" e che anche il sistema di regolazione della quantità necessaria di "massa a tappare" presente sulla MAT risulta "in avaria", in tal modo "determinando un errato dosaggio della stessa". Tali rilievi, ha dichiarato la Fiom, sono stati segnalati allo Spesal che ha effettuato il verbale n.223/15/RL redatto il giorno dopo l'incidente. Sarà la magistratura - concludono - a fare luce su questa terribile storia. A noi spetta oggi il compito di gridare forte: mai più!".