×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 166

Stampa questa pagina
Mercoledì, 18 Febbraio 2015 13:43

Sportelli, le modifiche al decreto Ilva danno più fiducia al territorio. Emiliano: non bisogna abusare della pazienza dei taranti In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)
Da sinistra Sergio Prete, Roberto Falcone e Luigi Sportelli (Studio Renato Ingenito) Da sinistra Sergio Prete, Roberto Falcone e Luigi Sportelli (Studio Renato Ingenito)

"Nell'attuazione delle misure per la risoluzione dei gravissimi problemi di Taranto, il fattore tempo non è una variabile a se stante, non si può più abusare della pazienza dei tarantini". Così Michele Emiliano, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia, ha concluso il convegno su "Ilva, sviluppo della città e dell'area di Taranto", svoltosi  nell'Agorà della Cittadella delle imprese, organizzato dal Movimento "Ambiente e Lavoro".
Il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli ha aperto i lavori. "Il 2014 - ha detto - si è concluso con una performance negativa per il nostro Sistema imprenditoriale che ci colloca all’ultimo posto tra le province pugliesi. I dati di Movimprese sulla nati-mortalità delle aziende, infatti, tracciano una linea discendente e consegnano un quadro di forte criticità territoriale. Le sofferenze abbracciano tutti i principali comparti produttivi con un saldo complessivo di -946 aziende tra nuove iscrizioni e chiusure. Sicuramente su questo andamento hanno pesato anche le ricadute negative della vicenda Ilva". Secondo Sportelli "il decreto legge del Governo, con le modifiche introdotte grazie al lavoro svolto da alcuni parlamentari locali, consentirà al nostro territorio di ragionare con maggiore ottimismo intorno a sei grandi obiettivi che offriranno una nuova prospettiva all’Ilva e a Taranto.Innanzitutto assicurare la continuità produttiva degli impianti e quindi occupazionale alle migliaia di dipendenti dell’Ilva e dell’indotto; prevedere tempi certi per il risanamento ambientale dello stabilimento che dovrà concludersi entro agosto del 2016;garantire i necessari nuovi investimenti per consentire, a conclusione della procedura di amministrazione straordinaria, l’ammodernamento dello stabilimento rimettendo sul mercato un’azienda competitiva, risanata sul piano ambientale e finanziario; garantire la tutela delle imprese e dei lavoratori. Chi presta il proprio lavoro ha il diritto di essere pagato, integralmente ed in tempi ragionevoli e certi. Occorre evitare che si inneschi un nuovo circolo vizioso che, ancora una volta, depauperebbe in modo insanabile il nostro tessuto produttivo perché non possiamo dimenticare che Taranto ha subito e continua a subire ancora i nefasti effetti di un lungo e purtroppo inconcluso dissesto, una ferita che continua a produrre danni, spesso irreparabili, all’economia ed alle famiglie tarantine. Garantire la salvaguardia dell’ambiente e della salute. Nell’esercizio dell’attività imprenditoriale, le imprese di qualunque comparto devono rispettare le regole. Nessuna ulteriore violazione dell’ambiente potrà essere tollerata. Chi è preposto al controllo del rispetto delle norme vigili e punisca e chi svolge attività imprenditoriale si responsabilizzi".

Il presidente della Camera di commercio si è soffermato poi sul sesto obiettivo fissato dal decreto che riguarda Taranto ed il suo futuro sviluppo. "Questa Camera di commercio - ha proseguito - più volte ha ribadito l’urgenza di avviare una nuova fase che passi dalla protesta alla proposta, alla progettazione e finalmente alla realizzazione, lasciandosi alle spalle anni di promesse mai realizzate e di continui rinvii. In tal senso occorre tutelare e sviluppare il nostro grande apparato manifatturiero, sia esso industriale che artigiano; rilanciare le attività portuali, il turismo e la promozione culturale, risanare la città vecchia, sviluppare la nostra agricoltura e le storiche attività legate al mare. Il decreto traccia un percorso al termine del quale, nell’estate del 2016, quando l’Ilva sarà finalmente risanata, Taranto avrà altre prospettive di sviluppo non legate alla siderurgia. Questo compito è affidato alla sottoscrizione di un Contratto istituzionale di sviluppo con il coinvolgimento del Governo, della Regione, delle Amministrazioni locali cui compete tracciare le tappe di questo cammino e definire gli strumenti da utilizzare per rendere produttive le risorse da tempo assegnate al nostro territorio spesso bloccate da percorsi amministrativi tortuosi e, a volte, sbagliati".

Sono poi intervenuti il dott. Roberto Falcone (Presidente dell'Associazione nazionale tributaristi) che ha analizzato nel merito i contenuti del decreto n° 1/2015 all'esame del Senato per la conversione in legge; il dott. Gennaro Capasso, coordinatore del gruppo di lavoro del Commissario per le bonifiche Vera Corbelli che ha brevemente descritto la strategia con cui opererà la struttura commissariale; il prof. Nicola Cardellicchio (responsabile del Cnr-Istituto Talassografico) che ha sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento della componente scientifica nei processi di risanamento e bonifica; il presidente Sergio Prete che si è soffermato sugli aspetti del decreto che riguardano gli interventi sul porto di Taranto.
 

Ultimi da