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Giornale di Taranto - URBANISTICA. Degrado in piazza Marconi. Capriulo, Liviano e Venere: "Sindaco, se ci sei batti un colpo"
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Lunedì, 02 Febbraio 2015 19:10

URBANISTICA. Degrado in piazza Marconi. Capriulo, Liviano e Venere: "Sindaco, se ci sei batti un colpo" In evidenza

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"Cosa intende fare l’amministrazione comunale per riqualificare piazza Marconi, restituendola ad una dignitosa fruizione dei cittadini, delle famiglie e dei bambini, rendendola più sicura e vivibile, sottraendola al degrado ed alla illegalità". E', questa, la domanda che i consiglieri comunali Dante Capriulo, Gianni Liviano e Francesco Venere hanno rivolto al sindaco Ezio Stefàno e al presidente del Consiglio comnunale, Piero Bitetti.

Nella loro interrogazione a risposta scritta, i tre consiglieri fanno notare che lo spazio pubblico è oggi "un luogo abbandonato e frequentato nelle ore notturne da malviventi che mettono a repentaglio l’incolumità di diversi cittadini con atti vandalici di diverso genere, divenendo, nel recente passato, anche teatro di gravi fatti di criminalità".

Piazza Marconi si trova a pochi angoli dal borgo umbertino e quindi dal centro della città, in una zona densamente popolata, adiacente al più grande ospedale della provincia, ed è un punto di ritrovo per le famiglie ed i bambini di quella zona che spesso trascorrono lì diverse ore della giornata; questa piazza, fanno rilevare Capriulo, Liviano e Venere, rappresenta uno dei simboli di luoghi pubblici di Taranto, avendo ospitato per decenni il più importante mercato della città. "Ora - scrivono i tre consiglieri comun ali - la piazza complessivamente oggi versa in uno stato di sostanziale abbandono, degrado e sporcizia, con la presenza di un manufatto di proprietà comunale (destinato tempo fa a chiosco bar) in stato di totale abbandono; qualche anno fa, per quelle che sono le nostre conoscenze, per la struttura comunale fu anche attivata una procedura per l’affidamento di cui si sono perse le tracce".

Ora, però, la situazione di degrado non è più differibile ragion per cui, concludono i tre consiglieri comunali, sarebbe il caso che "l'ammninistrazione intervenisse con una certa sollecitudine".