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Giornale di Taranto - LA CERIMONIA - Il Renoir premia le forze dell'ordine. Tutti d'accordo: "Fondamentale il gioco di squadra"
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Martedì, 16 Dicembre 2014 15:34

LA CERIMONIA - Il Renoir premia le forze dell'ordine. Tutti d'accordo: "Fondamentale il gioco di squadra" In evidenza

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Non ci possono essere mantenimento dell’ordine pubblico e rispetto della legalità se  non c’è un profondo e convinto gioco di squadra basato sulla lealtà e sulla collaborazione senza preconcetti. A Taranto da qualche tempo a questa parte ciò è possibile perché Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno fatto quadrato intorno alle emergenze dell’area ionica innalzando e migliorando l’efficacia del controllo del territorio.
Una sinergia che è emersa a tutto tondo domenica sera quando, nella sala convegni dell’Appia Palace Hotel di Massafra, sì è svolta la sedicesima edizione del premio alle Forze dell’ordine ideato e portato avanti negli anni con pervicace convincimento dal vulcanico Mimmo Lardiello, presidente del Centro di cultura “Renoir”.
Una serata nel corso della quale la società civile ha inteso premiare l’impegno e il sacrificio di chi, quotidianamente, è impegnato nel garantire una vita tranquilla ai cittadini. Un nuovo modo di porsi come forza trainante verso un movimento di opinione a favore delle istituzioni democratiche.
Ad aprire la serata, presentata anche quest’anno dai colleghi Walter Baldacconi e Nicla Pastore, è stata l’Orchestra da camera di Taranto diretta dai maestri Franco Mezzena e Nancy Barnaba, che ha intrattenuto la platea con brani di musica classica. Poi è toccato a loro, ai paladini della giustizia e della legalità, prendersi la scena e ritirare le medaglie d’argento del Capo dello Stato che il centro “Renoir” ha assegnato ai tutori dell’ordine segnalati dai rispettivi comandi di appartenenza e a due magistrati tarantini: Pietro Argentino, procuratore aggiunto, e Cesarina Trunfio, presidente della I sezione penale.
Nel caso delle forze dell’ordine, a riprova di come i vertici delle tre Armi sono vicini alla cosiddetta truppa valorizzandone il ruolo e l’impegno anche oltre il canonico orario di lavoro, il comandate provinciale dei Carabinieri, col. Daniele Sirimarco, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Salvatore Paiano, e il questore Enzo Mangini, insieme al prefetto Umberto Guidato, hanno voluto che le medaglie del Capo dello Stato a loro assegnate fossero, invece, attribuite a tre gruppi operativi delle rispettive Armi. Ovvero: l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Polizia di stato (il premio è stato ritirato dal vicequestore Carla Durante), il ten. Pietro Francesco Laghezza, comandante il Nucleo operativo radiomobile, la sezione operativa Pronto impiego gruppo di Taranto della Guardia di Finanza.
Insomma, un segno tangibile di gratitudine e di riconoscimento nei confronti di chi antepone il senso del dovere alle mille difficoltà del ruolo. Infatti, a più voci è stato sottolineato come Magistratura e forze dell’ordine sono chiamate ad operare nonostante le carenze di organico e i continui tagli che i governi, nessuno escluso, hanno inferto al settore della sicurezza. E su questo l’on. Gianfranco Chiarelli (presente al tavolo della presidenza insieme all’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, al prefetto Umberto Guidato, all’ex presidente del Tribunale di Taranto, Antonio Morelli, all’avv. Antonio Raffo) ha recitato una sorta di mea culpa per la mancata trasversalità in Parlamento su argomenti che riguardano da vicino la sicurezza e il benessere del cittadino.
Insomma, mai abbassare la guardia. E sul fatto che a Taranto questo non avviene e difficilmente avverrà, proprio grazie al gioco di squadra tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, i tarantini lo hanno compreso e percepito bene domenica sera.
La serata si è conclusa con l’esibizione dell’Inno di Mameli da parte dell’Orchestra da camera di Taranto che ha preceduto la consegne delle targhe d’argento al sostituto commissario Stefano Speranza e all’assistente capo Biagio Pupino, per la Polizia; al maresciallo capo Domenico Pavone e al brigadiere Alfredo D’Arco, per la Guardia di Finanza; al sovrintendente Gianfranco Fumarola e all’assistente capo Domenico Grimaldi, per la Polizia penitenziaria; all’assistente capo Graziana Scarano e all’assistente Fernando Panico, per il Corpo forestale dello Stato.
P. D’A.