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Giornale di Taranto - IL CASO - Cantieri di cittadinanza, l'allarme di Nardoni: "Taranto rischia di rimanere fuori dalla ripartizione dei fondi"
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Lunedì, 01 Dicembre 2014 18:43

IL CASO - Cantieri di cittadinanza, l'allarme di Nardoni: "Taranto rischia di rimanere fuori dalla ripartizione dei fondi" In evidenza

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E' un attacco senza peli sulla lingua quello che l'assessore regionale Fabrizio Nardoni scaglia nei confronti del sindaco di Taranto. "Leggo con non poca apprensione dalla stampa locale - spiega Nardoni - del richiamo del sindaco di Taranto al mondo dell’impresa e alle banche locali per far fronte alla difficile situazione che vivono molte famiglie tarantine. Come se la povertà, la disoccupazione e il disagio sociale della nostra terra fossero in condizioni di emergenza solo in prossimità del Natale. E come se il mondo dell’impresa, già in ginocchio, potesse fornire qualche risposta. Di fronte alle casse comunali in sofferenza è vero c’è da stare in ansia e molto preoccupati, e non solo per l’impossibilità di fornire assegni di sussistenza, e  comprendo, pertanto, lo scoramento del primo cittadino, che però - affonda il colpo Nardoni - di fronte a tutto ciò avrebbe dovuto reagire al senso di frustrazione aguzzando l’ingegno e predisponendo con lucidità e senso di responsabilità tutti gli strumenti utili per affrontare questa emergenza occupazionale e sociale. Mi riferisco agli interventi approvati in Giunta regionale sui Cantieri di cittadinanza, destinati a disoccupati di lungo corso, e alle misure sul lavoro minimo di cittadinanza, per uomini e donne in cassa integrazione o mobilità, anche in deroga. Interventi che la Regione Puglia, con l’Assessore al Lavoro, Caroli, ha pensato per fornire risposte più strutturate ma che obbligano i Comuni ad una seria programmazione e ad una apertura di prospettiva che passi dall’idea di assistenzialismo a cascata ad una visione programmatica-strategica che possa creare lavoro e sviluppo. In quelle misure c’è una piccola rivoluzione del welfare che mette nelle condizioni le amministrazioni comunali di non fare più spallucce di fronte al lavoro che non c’è".

Insomma, associandosi a quanto detto pochi giorni fa dal segretario generale della Cgil ionica, Giuseppe Massafra, Nardoni rimarca come sia  “irragionevole” e “deleterio” l’atteggiamento del sindaco, "che si ostina a non convocare le parti per la firma del protocollo d’intesa utile ad avviare il percorso sui Cantieri di cittadinanza e il “Lavoro minimo di cittadinanza” e devo registrare con altrettanto rammarico le parole dell’assessore regionale al Lavoro, Caroli, che proprio due giorni fa, dopo aver illustrato in conferenza stampa l’avvio di protocolli in tutte le province pugliesi, ha dovuto sottolineare con un tutto tace il vuoto che in questo senso arriva dal Comune di Taranto".

Ma Nardoni ce ne ha anche per il presidente della Provincia, Martino Tamburrano, che, insieme al sindaco Stefano, può convocare le parti "e promuovere in città e nei comuni dell’hinterland l’avvio di questa fase che consentirebbe alle imprese di ricevere sgravi, concorrere ad appalti con premialità legate all’assunzione di personale in particolare condizioni di disagio, e all’enorme platea di disoccupati e percettori di ammortizzatori sociali, di costruire un percorso di lavoro dignitoso. Le politiche del lavoro non rientrano nelle competenze del mio assessorato, ma certo rientra nelle competenze di ogni cittadino tarantino il diritto di chiedere attenzione per il tema dei temi: il lavoro. Ne ho già parlato con l’assessore Caroli - conclude Nardoni - e qualora gli enti locali non dovessero attivarsi in tempi celeri sarà indispensabile che sia la stessa Giunta regionale a fare da detonatore ed evitare così che Taranto rimanga fuori dalla ripartizione dei fondi (circa 4milioni di euro) previsti per il finanziamento di questi progetti".