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Domenica, 30 Novembre 2014 20:22

LA PROTESTA - Antiriciclaggio, un'altra tegola sui commercialisti pronti allo sciopero In evidenza

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Il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Taranto, Cosimo Damiano Latorre interviene, suo malgrado, su un’altra norma di questo Governo che per i Commercialisti di tutta l’Italia non è assolutamente accettabile per come formulata.

“Lungi dal voler fare valutazioni politiche – afferma Latorre - l’art. 32-bis del D.L. 133/2014 (sblocca Italia), al fine di “prevenire infiltrazioni criminali e riciclaggio di denaro”, al comma 4, ha vietato l’uso del contante nel settore dell’autotrasporto di merci su strada ed ha introdotto un nuovo obbligo per i commercialisti .L’intento della norma è sicuramente apprezzabile e condivisibile  perché è difficile immaginare come la criminalità possa compiere illeciti utilizzando bancomat, carte di credito e assegni tracciabili.  La norma però, per dirla con parole del sottosegretario all’economia dott. Enrico Zanetti (commercialista) è confusa soprattutto per gli aspetti sanzionatori. Il termine confusa non è casuale ma è stato scelto per tutelare tanto l’operato del Governo quanto la categoria professionale alla quale il vice Ministro all’economia appartiene”.

 Il nuovo divieto stranamente non ha sanzioni per gli autori materiali della violazione, mentre per i commercialisti che in relazione al proprio mandato avessero notizia della violazione ed omettono di comunicarla entro 30 giorni al MEF, apre la porta ad una sanzione che va dal 3% al 30% dell’importo pagato in contanti, con un minimo di 3.000,00 euro per ogni violazione non segnalata.

"Ma come è possibile ciò? - si chiede Latorre - Chi viola una norma non è sanzionato; per contro, chi deve controllare perché qualcuno glielo ha imposto, paga la sanzione senza alcuna discriminazione. E’ tutto molto contraddittorio: da una parte si tende a far credere che i commercialisti saranno sempre più inutili e poi, invece, si accerta che svolgono una funzione di sorveglianza essenziale e gratuita per lo Stato che, quando non conforme,  viene sanzionata pecuniariamente ed  in certi casi anche penalmente! O forse i commercialisti sono  inutili per solo per le imprese?"

Vi è di più, fa notare ancora Latorre. "Lo schema sanzionatorio generale, in materia di indebito utilizzo del contante, prevede - dice - che l’autore della violazione è soggetto ad una sanzione pecuniaria (art. 58 DLGS 231/2007) dall’1% al 40% del’importo trasferito per contanti con un minimo di € 3.000,00; che per importi superiori a 50.000,00 € la sanzione minima è aumentata di cinque volte; che l’autore della violazione, però,  può fruire dell’oblazione (Art. 60 comma 3 d. lgs 231/2007) pagando una sanzione ridotta pari al doppio del minimo edittale , quindi il 2%; chi ha il compito di sorvegliare, e non se ne è accorto o non ha segnalato,  invece,  è sanzionato dal 3% al 30% dell’importo pagato per contanti con un minimo di € 3.000,00 su una violazione commessa da altro soggetto, senza alcuno “sconto”! E quei commercialisti che assistono imprenditori con contabilità semplificata, nella quale non sono contabilizzati né incassi né  pagamenti, come fanno ad accorgersi della violazione? Ma questa  - conclude Latorre - è solo la punta dell’iceberg. Infatti  ricevo decine di sollecitazioni  al giorno da parte di colleghi che quotidianamente si spaccano la schiena per tenere testa -  gratuitamente -  alle innumerevoli incombenze che il Mef ci propina per agevolare e semplificare solo il lavoro del Ministero. Speriamo bene! Diversamente credo che sia maturo il tempo che i Commercialisti scendano in piazza per manifestare apertamente  il fortissimo disagio che la categoria sta subendo, per ora,  passivamente. E siccome per i commercialisti non è disciplinato il diritto allo sciopero, il Consiglio nazionale sta approntando il regolamento del diritto di astensione”.

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