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Giornale di Taranto - URBANISTICA - Piano Cimino, "no" del Wwf. I Verdi per Taranto respira: "Stop al cemento". Domani (mercoledì) se ne parla in Consiglio comunale
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Martedì, 25 Novembre 2014 18:21

URBANISTICA - Piano Cimino, "no" del Wwf. I Verdi per Taranto respira: "Stop al cemento". Domani (mercoledì) se ne parla in Consiglio comunale In evidenza

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Il piano Cimino, che prevede nella zona roientale di Taranto la realizzazione di 1000 alloggi e l'ampliamento del centro commerciale Auchan, continua a far discutere. Nonostante le rassicurazioni fornite dal sindaco Stefàno durante il dibattito "Dove va la città", organizzato dal nostro giornale, sulla volontà di non dare seguito al progetto, associazioni e gruppi politici continuano a prendere posizione. E domani, mercoledì 26, l'argomento sarà trattato in Consiglio comunale e si prevedono scintille.

Ad esprimere la propria contrarietà è, infatti, il Wwf Taranto. Secondo Fabio Millarte, responsabile dell'associazione tarantina, "l’ennesima espansione urbanistica della nostra città è in contraddizione con quanto messo in evidenza dal Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2014 che sottolinea il rischio di desertificazione umana per il Mezzogiorno, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013) e a non fare figli e in cui nel 2013 continuano a esserci più morti che nati".

Secondo il responsabile del Wwf, infatti, perseverare "nella logica del consumo del suolo, in assenza di urbanistica sostenibile e di approccio olistico, sulla scorta di un piano regolatore sovraesteso (con previsione di 300.000 abitanti) significa ripetere gli errori del passato (dall’edificazione del primo grattacielo a deturpare il lungomare di Taranto, alla scelta di realizzare il quarto centro siderurgico malcollocato a ridosso del quartiere Tamburi, alla scelta infelice di “tombare” il lago della Salina con materiali di risulta)".

Per questi motivi il Wwf Taranto ribadisce la convinzione che la riqualificazione del Borgo umbertino e delle periferie, attraverso "una politica urbanistica razionale e lungimirante che ponga un freno all’espansione della città" nonché "la difesa e valorizzazione del paesaggio e della natura siano scelte felici anche dal punto di vista economico per i riverberi sullo sviluppo del turismo culturale e dell’ecoturismo in Puglia, la nuova frontiera di un turismo sostenibile e responsabile che attrae sempre più le nuove generazioni di turisti provenienti da tutto il mondo".

Più spiccatamente critico nei confronti dell'amministrazione comunale è il consigliere dei Verdi per Taranto respira, Angelo Bonelli, il quale fa notare come non gli sia mai capitato "di vedere una delibera, come quella della lottizzazione/ piano particolareggiato in località Cimino, firmata alla velocità della luce. Cosa c’è che non va e che mi ha lasciato senza parole? In data 27 marzo 2014 - spiega Bonelli - veniva recapitata al protocollo del gabinetto del sindaco una diffida da parte delle società “gallerie commerciali italia spa“ e “due mari srl“  per procedere all’approvazione del piano particolareggiato in località Cimino. Nemmeno il tempo di consegnare la diffida agli uffici, avere il tempo di leggerla che la delibera era già pronta. Infatti alcune ore dopo il ricevimento della diffida - aggiunge il consigliere comunale - veniva firmata il 28 marzo una delibera che accoglieva la richiesta delle due società. Questa delibera  a firma dell’assessore alla pianificazione urbanistica, del dirigente e del responsabile del servizio dà mandato al dirigente della direzione urbanistica di procedere alla redazione di un piano particolareggiato in località Cimino. Domanda. Come si è riusciti a realizzare una delibera in poche ore alla velocità della luce inserendo tra le motivazioni della delibera anche il ricevimento di una diffida che era arrivata poche ore prima? Sono semplicemente senza parole".

Non solo, Bonelli sottolinea anche il fatto che lo scorso 7 novembre veniva recapitata ai consiglieri comunali di Taranto il ricorso al Tar per chiedere la nomina di un commissario ad acta per il rilascio dell'autorizzazione. "Nel ricorso - spiega Bonelli - si fa riferimento al parere positivo rilasciato dagli uffici del comune e per queste ragioni lamentando la lentezza della decisione da assumere da parte del comune, presentano ricorso al Tar. La prima domanda è: come è stato possibile che la direzione Urbanistica del comune ha rilasciato parere positivo in assenza di un'indirizzo urbanistico da parte del comune stesso?  Voglio ricordare che la semplice previsione di piano regolatore non conferisce alla proprietà dei terreni nessun diritto acquisito, come stabilito con sentenze della cassazione in sede civile. Ad oggi non c'è nessuna convenzione o atto che obbliga l'amministrazione a procedere che ha sempre il dovere nella pianificazione urbanistica di salvaguardare l'interesse pubblico. Noi Verdi - conclude Bonelli - diciamo no a una nuova e drammatica colata di cemento con conseguenze sociali ed economiche negative danneggiando la piccola distribuzione.
 Il territorio palude Erbara - Salina Grande, interna al bacino idrografico del Mar Piccolo, è un'area caratterizzata da un delicato ed importante ecosistema ambientale e paesaggistico ed è classificata come un Sic (sito di importanza comunitaria)".