Prime richieste istruttorie, ma nessuna decisione al processo di appello per la brutale uccisione di Sarah Scazzi, la ragazzina di Avetrana che nell'agosto del 2010 fu uccisa e gettata in un pozzo. Un efferato delitto per il quale sono state condannate all'ergastolo la zia Cosima Serrano e la cugina Sabrina Misseri, il tutto al termine di un procedimento in cui si sono registrati colpi di scena a ripetizione soprattutto grazie alle contraddittorie dichiarazioni rese da Michele Misseri. Che, dopo essersi accusato dell'assassinio della povera Sarah (sua nipote) tirò in ballo la figlia Sabrina per poi ritrattare.
Questa mattina dinanzi alla Corte presieduta dalla dott.ssa Sinisi, la pubblica accusa rappresentata dai p.g. dott.Ciro Saltalamacchia e dott.ssa Antonella Montanaro ed il nutrito collegio difensivo hanno formulato numerose richieste. Fra quelle avanzate dai legali degli imputati vi sono (ad esempio) la proposta di nuove consulenze, dell'acquisizione di interviste, di nuovi esami testimoniali allo scopo di dar vita ad una rinnovazione dibattimentale. Le questioni sono state valutate dalla Corte nel corso di una lunga camera di consiglio, ma vista la mole di documenti da valutare ogni decisione è stata rinviata a venerdì prossimo.