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Giornale di Taranto - Taranto/ Intervento di Confcommercio "E’ dalla città storica che deve ripartire il rilancio: come si pensa di fermare lo svuotamento del Borgo favorendo l’ampliamento commerciale di Auchan?
Venerdì, 14 Novembre 2014 08:12

Taranto/ Intervento di Confcommercio "E’ dalla città storica che deve ripartire il rilancio: come si pensa di fermare lo svuotamento del Borgo favorendo l’ampliamento commerciale di Auchan? In evidenza

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"CIMINO E AUCHAN SONO LA STESSA COSA. ‘NO’ AI DISTINGUO"

Confcommercio Taranto interviene con una nota sulle linee di sviluppo della città puntando l'accento sulla necessità di tutelare, difendere, la città storica. Ecco di seguito l'intervento.

La pianificazione del territorio urbano e l’attuazione degli interventi deve tendere a dotare la città di reti efficienti e di funzioni vivificanti per l’economia e per la società. Sarebbe un errore limitare il ragionamento alla logica dei lotti,  delle aree edificabili e degli  interventi immobiliari. Il piano  Cimino e il raddoppio Auchan non si sottrae a questo ragionamento, e  non ha senso distinguere tra  espansione urbanistica ed  intervento commerciale.

La progettazione e la rivitalizzazione urbana,   e la  riqualificazione dei sistemi economici sono le due braccia di uno stesso  corpo che si chiama Città, e che è al centro delle attenzioni di Confcommercio. Una Città costruita sull’economia dello scambio,che valorizzi la memoria del territorio e che assicuri ai suoi cittadini qualità della vita, e tutela delle attività economiche già esistenti.

E’ dalla città storica che si deve ripartire per il rilancio economico-sociale del tessuto urbano, e dunque concentrando la programmazione e gli interventi sul suo nucleo esistente. La riqualificazione urbana, i servizi ai cittadini e alle imprese, gli spazi per la cultura e l’intrattenimento, i parcheggi,  la sicurezza dei cittadini: sono questi i temi sui quali da anni  si chiedono risposte che purtroppo non arrivano e che chissà se mai arriveranno.

Il Borgo di Taranto negli anni è andato svuotandosi: prima i negozi di via Mazzini, poi via Principe Amedeo, ora via Anfiteatro. Chiusure che significano perdita di posti di lavoro; degrado urbano e perdita di attrattività e di valore commerciale degli immobili; disagio sociale e mancanza di sicurezza degli spazi urbani. La domanda è:  come si pensa di fermare questa emorragia, favorendo l’ampliamento commerciale di Auchan?

Ecco perché a proposito della storica vicenda Cimino non ha alcun senso distinguere, come fa il sindaco Ippazio Stefano, tra le due questioni ‘urbanistica’ e ‘commerciale’. Sono due facce della stessa medaglia. Non è vero che il raddoppio di Auchan favorirebbe il lavoro e la nuova occupazione. Chi garantirebbe il reddito dei lavoratori occupati in una città dove i consumi negli ultimi anni (dissesto del Comune, recessione, crisi industriale) hanno subito un calo vistosissimo?

E’ora di smetterla di guardare al commercio come ad mammella inesauribile per risolvere i problemi dei senza lavoro, degli immigrati, degli abusivi, dei progetti di ampliamento della  grande distribuzione. 

Taranto  è l’unica città pugliese ad avere strettamente inglobate nelle maglie del suo tessuto urbano  due mega strutture  commerciali di oltre 18 mila e 31mila mq, è illogico pensare di voler ulteriormente ampliare questi spazi che sono già sovradimensionati per le capacità di consumo e di spesa del territorio.

Lo sviluppo urbano è un fatto sociale, culturale, economico, e come tale non può prescindere da alcuni fondamentali indicatori: popolazione, reddito e consumi e  mobilità. Occorre un approccio globale ai problemi, è necessario superare la logica dei ragionamenti per compartimenti stagni.

Tutelare le attività economiche esistenti significa tutelare il tessuto sociale di prossimità e la  qualità della vita dei cittadini.I fatti e le sparatorie di questi giorni sono la prova evidente di quanto accade ad una città che perde il suo faro.