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Giornale di Taranto - Qui Regione/ Laddomada: “I Comuni di Crispiano e Massafra si costituiscano Parte civile”
Mercoledì, 12 Novembre 2014 21:35

Qui Regione/ Laddomada: “I Comuni di Crispiano e Massafra si costituiscano Parte civile” In evidenza

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Il Consigliere regionale e Segretario della Commissione V (Ambiente), Francesco Laddomada, a sollecita ancora una volta i Comuni di Crispiano e Massafra, perché si costituiscano Parte civile nel Processo “Ambiente svenduto” contro Riva ed altri.
“La Legge – scrive il Consigliere in una nota ai Sindaci dei rispettivi Comuni - prevede la possibilità della partecipazione - come Parti civili - al Processo, anzitutto dei Comuni e dei suoi cittadini che, più o meno direttamente, restano vittime di tale dissesto ambientale, specialmente se trattasi di Comuni (Taranto, Statte, Montemesola, Crispiano, Massafra), già dal 1998 con DPR n. 196, dichiarati SIN, cioè Aree ad elevato rischio ambientale, con tutte le conseguenze che ne derivano. Sappiamo – commenta Francesco Laddomada - quanto nel contesto recessivo internazionale, si inserisca con forte eco, a livello nazionale ma soprattutto locale, la questione Ilva. La grande siderurgia tarantina, infatti, ha contribuito in prima posizione all’industria meccanica, producendo volumi importanti di acciaio primario e restandone il maggior produttore in Europa; circostanze che hanno comportato l’indiscutibile crescita economica e sociale della Comunità jonica – e non solo! Ma accanto a tali orgogliosi risultati produttivi – e alla volontà da me condivisa di ambientalizzare l’Azienda - si pone, una lunga storia di degrado e un territorio gravemente compromesso, che è doveroso e urgente risanare e risarcire.”
È nota da tempo, infatti, l’azione personale e mediatica del Consigliere Laddomada, tesa a sensibilizzare i Comuni che prima dell’estate scorsa non si erano ancora costituiti Parte civile.
“Ho apprezzato – continua il consigliere nella sua nota - che di recente il Comune di Montemesola (insieme a Taranto e Statte già da tempo costituitisi),  ha proceduto a costituirsi Parte civile, chiedendo un risarcimento danni di circa 600 milioni di euro. Persiste, intanto, la mancata risposta in tal senso dei Comuni di Crispiano e Massafra, le cui ragioni restano oscure e incomprensibili, negando alla Comunità un eventuale ristoro economico comunque dovuto. Costituirsi Parte civile - come hanno già fatto altri Enti e circa 2.500 soggetti privati -, rappresenta un dovere verso tutti i cittadini, ed in particolar verso coloro che si sono ammalati di patologie. I risarcimenti che dovessero seguire alla Costituzione di Parte civile di Crispiano e Massafra sicuramente potranno essere usati per attività di bonifiche e l’istituzione di Servizi socio-sanitari e assistenziali, territoriali e alla persona.”
“Pertanto - conclude Laddomada -  ho chiesto ancora una volta ai sindaci dei Comuni di Crispiano e Massafra di provvedere a tale atto, comunicando che, se dovesse persiste l’inerzia da parte di tali Enti, sarà mia cura attivare l’Istituto dell’Azione popolare sostitutiva,  come previsto dal DLgs 267/00, e ciò a tutela delle Comunità interessate”.