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Giornale di Taranto - Le proposte di Confesercenti per combattere usura e racket delle estorsioni
Sabato, 08 Novembre 2014 12:30

Le proposte di Confesercenti per combattere usura e racket delle estorsioni In evidenza

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DUE PROPOSTE DI LEGGE REGIONALE E L’ISTITUZIONE DI UN’AGENZIA PER I BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA“Stiamo predisponendo tutta una serie d’iniziative di prevenzione in ambito reati di estorsione ed usura, dove coinvolgeremo il mondo delle scuole, del lavoro, le associazioni di volontariato, le parrocchie”.A parlare è il criminalista Michele Cagnazzo, Responsabile dell’Ufficio Antiracket-Antiusura “Confesercenti-Confartigianato” Taranto. Continua Cagnazzo “E’ attraverso il contributo di queste primarie formazioni sociali che si definisce il traguardo di recupero della legalità ed il concetto di sicurezza partecipata. Questo per me significa dare delle risposte forti sul versante criminale, ma comprendo,anche, che questa risposta adesso deve trovare necessariamente copertura dal punto di vista legislativo, per consentire a questa città e alla nostra regione uno sviluppo economico e sociale libero”. “Per questo abbiamo definito ed ultimato un progetto di legge avente per oggetto interventi regionali in materia di usura ed estorsioni che, comprende tutta una serie di azioni di prevenzione del fenomeno dell’usura ed estorsione, con soluzioni integrative e complementari rispetto a quanto già prevede la legge regionale n.7 del 3 aprile 2006 la cui scarsa efficacia non ha dato i risultati sperati.” Continua Cagnazzo “la novità, è nel velocizzare i risarcimenti per favorire le denunce – considerando che i numeri complessivi delle stesse denunce sono molto contenuti e limitati rispetto alla diffusione del fenomeno”. Conclude Cagnazzo “inoltre abbiamo definito un’altra proposta di legge, una novità in Puglia, che prevede l’istituzione di un’Agenzia Regionale per i beni confiscati alla mafia. Una struttura che possa snellire le procedure, evitando che questi beni giungano all’asta. Allo stato nella città di Taranto sono diversi i beni passibili di essere messi in vendita. E’ chiaro che questa possibilità va scongiurata in tutti i modi, pena la perdita di occasioni di sviluppo, di socialità, di partecipazione, rappresentati in tutti questi anni dal riutilizzo a fini sociali di quanto sottratto alle organizzazioni mafiose”.