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Giornale di Taranto - IL CASO - Canile municipale, il Tar dà ragione al Comune di Taranto
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Martedì, 28 Ottobre 2014 18:15

IL CASO - Canile municipale, il Tar dà ragione al Comune di Taranto In evidenza

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Si aprono positivi spiragli per fronteggiare l’emergenza randagismo. Il Tar di Lecce ha fatto luce su una complessa vicenda riguardante il canile municipale e che vede il Comune di Taranto opporsi ad Ecolife srl. E’ proprio dei giorni scorsi, infatti, la sentenza del TAR che ha rigettato il ricorso proposto da Ecolalife srl, con il quale la società aveva richiesto il riconoscimento di un credito di circa ottocentomila euro al Comune di Taranto, a titolo di corrispettivi contrattuali che avrebbe maturato per la realizzazione e gestione del canile municipale, nell’ambito di un appalto aggiudicato nel 2003.

La sentenza favorevole per l’Ente è l’esito della ricostruzione, minuziosa e dettagliata, che il Comune di Taranto, ha reso del rapporto con la società ricorrente nel corso del tempo. Nell’excursus storico, il Comune di Taranto, infatti, ha portato avanti quelle motivazioni consistenti per resistere alla richiesta di riconoscimento degli ulteriori corrispettivi avanzati dalla società. Inoltre ha fatto rilevare che Ecolife aveva realizzato una struttura sottodimensionata rispetto a quella offerta in gara. Nulla da dare ad Ecolife, dunque. Ma la questione non si chiude qui, anzi rimangono irrisolti, fino ad espressione del giudice competente, altri nodi gordiani legati soprattutto alla questione della proprietà del canile, rivendicata da Ecolife, ma a giudizio del Comune "assolutamente infondata". Anche su questo punto, il Comune di Taranto vuole vederci chiaro ed ha conferito mandato ai propri legali di esaminare tale circostanza. Infatti, sul fronte dell’emergenza, per il Comune di Taranto, rientrare nel pieno possesso del canile, significherebbe dare risposte consistenti, certamente non risolutive ma significative, al fenomeno del randagismo che tanto affligge il territorio, potendo disporre di quelle strutture adeguate per l’accoglienza dei cani che ad oggi risultano insufficienti.

"Anche questa volta - ha commentato il sindaco - devo dare merito al lavoro degli uffici che hanno scavato nelle carte e nel passato per ricostruire minuziosamente gli eventi che ci danno ragione. E di questo ne è convinto anche il giudice ammnistrativo. E’ certamente una nuova pagina che almeno apre una strada in salita anche sulle questioni relative alla proprietà del canile. Sul fronte del randagismo  - ha concluso Stefàno - non abbassiamo mai la guardia e lavoriamo per individuare soluzioni che interessino le strutture dei canili o dei rifugi, che coinvolgano le associazioni degli animalisti ma anche per portare avanti azioni concrete per reprimere comportamenti che favoriscono il dilagarsi del fenomeno".