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Mercoledì, 04 Settembre 2013 17:54

Continua la battaglia del consigliere regionale de La Puglia per Vendola Francesco Laddomada (nella foto) sul Centro trasfusionale (S.I.M.T.) P.O. SS. Annunziata di Taranto

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“Da sempre impegnato sui temi della Sanità pugliese, continua la mia battaglia, a supporto delle criticità presenti nel Dipartimento di Medicina Trasfusionale di Taranto. In particolare problematiche afferenti al Centro trasfusionale (S.I.M.T.) P.O. SS. Annunziata, incaricato della validazione delle sacche di sangue provenienti da tutte le Strutture di raccolta della provincia, compreso il Centro di prelievo mobile con autoemoteca, nonché lavorazione di emocomponenti ed emoderivati del sangue stesso. Ciò oltre la normale attività di raccolta parimenti alle altre Strutture del Dipartimento. Gli stessi dirigenti manifestano da tempo doglianze sull’attività, svolta in condizioni di assoluta insufficienza operativa e di sicurezza, a fronte degli elevati carichi di lavoro. Ed inoltre, appare ragionevole e condivisibile, da parte della Struttura, chiedere all’Azienda ASL parte di quel 20% (proveniente dai rimborsi per cessione di sangue a Case di cura private), a copertura economica di quelle ore di lavoro eccedenti la capacità lavorativa, ma necessarie. Dopo essere intervenuto, con due recenti note, richiamando presso l’Assessorato regionale chi di dovere ad affrontare e risolvere le problematiche sollevate, lo scorso 31 luglio ho presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta, nella quale chiedevo all’assessore alla Sanità quali erano le ragioni per le quali la ASL/TA non uniformasse il proprio comportamento a quello, per esempio, dell’ ASL di Lecce, considerando come libera professione (in situazioni di carenza del personale), l’attività di Medicina Trasfusionale a favore di Case di Cura private. Chiedevo, ancora, quali iniziative si intendeva porre in essere al fine di risolvere tale problematica, vista anche la situazione sanitaria e ambientale di Taranto, ponendo fine a dubbi interpretativi della Legge e a letture di comodo delle varie parti in causa. Sono determinato - conclude Laddomada - ad andare in fondo alla vicenda, anche perché le criticità inerenti la raccolta del sangue e sue successive fasi di lavorazione, coinvolgono anche il mondo del volontariato, che con grandi sacrifici si presta ad incentivare i cittadini alle donazioni”
Ultima modifica il Mercoledì, 04 Settembre 2013 17:59
Giornalista1

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