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Giornale di Taranto - Anziana truffata da un falso amico del figlio
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Giovedì, 25 Settembre 2014 18:13

Anziana truffata da un falso amico del figlio In evidenza

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Ancora una truffa messa a segno da una persona apparentemente distinta ed ancora una volta a restare vittima dell'ignobile raggiro è risultata un'anziana pensionata. Come comunicato dalla Questura, il tutto si è registrato ieri pomeriggio nei pressi di un esercizio commerciale del quartiere "Tamburi" di Taranto, è stato lì che una signora 88enne è stata avvicinata da un sedicente ingegnere. Dopo averla affiancata con la sua Polo Volkswagen di colore scuro, l'uomo le avrebbe segnalato di essere creditore del figlio per non meglio specificate questioni assicurative. Stando a quanto raccontato dal truffatore alla sua preda, la somma che sarebbe dovuta essere restituita era pari a 1.500 euro. Ma non basta. Mentre stava circuendo la poveretta il protagonista della vicenda avrebbe ricevuto una telefonata sul proprio cellulare da un complice. Questi avrebbe chiesto di parlare con la signora e spacciatosi per suo figlio  l'ha convinta a consegnare all'enigmatico ingegnere la cifra indicata. A quel punto, non immaginando di essere finita nel mirino di malviventi, la pensionata si sarebbe fatta accompagnare nella propria abitazione per saldare il debito del familiare. Incassati i 1.500 euro (sono state versate 15 banconote da 100), prima di allontanarsi, il truffatore ha rilasciato alla pensionata la copia di constatazione amichevole relativa ad un sinistro stradale. Alcuni minuti dopo, resasi conto di esser stata raggirata, la poveretta ha allertato la centrale operativa del "113". Sul posto sono giunti agenti della Squadra Volante che adesso stanno cercando di dare un nome ed un volto all'autore del "colpo". A tal proposito la Questura ricorda che "prima di aprire la porta ad uno sconosciuto, anche se veste l’uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica utilità,è necessario verificare da chi è stato mandato e per quali motivi. Importantissimo accertarne l’identità richiedendo un documento e tesserino aziendale. Se non si ricevono rassicurazioni, non bisogna aprire la porta per alcun motivo e la prima cosa da fare è chiamare il “113”. Ricordare sempre che nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette per rimborsi. Nessun ente manda personale a casa per sostituire banconote false date erroneamente.  Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i nostri soldi o il nostro libretto della pensione anche se chi ci ferma e ci vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.    Nel corso di operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente è sempre bene farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Se qualcuno ha il dubbio di essere osservato all’interno della banca o dell’ufficio postale è opportuno farlo presente agli impiegati o al personale di vigilanza. Se questo dubbio assale per strada la prima cosa da fare è quella di entrare in un negozio o cercare un poliziotto ovvero una compagnia sicura. Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale,con i soldi in tasca, mai fermarsi con sconosciuti e mai farsi distrarre.    Ricordare sempre che nessun cassiere di banca o di ufficio postale insegue per strada i clienti per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato.  Quando si utilizza il bancomat è bene essere prudenti: evitare di operare se ci si sente osservati. In generale, per tutelarvi dalle truffe, vi consigliamo: diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata;non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi o oggetti presentati come pezzi d’arte o di antiquariato se non siete certi della loro provenienza;non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.

Per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio chiamate subito il ‘113”, gli Agenti della Polizia di Stato saranno a vostra completa disposizione per aiutarvi."