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Giornale di Taranto - TARANTO - Intervento di Clara Funiciello già Assessore alle Politiche del Lavoro al Comune di Taranto e Consigliere Nazionale di Centro Democratico.
Martedì, 02 Settembre 2014 07:12

TARANTO - Intervento di Clara Funiciello già Assessore alle Politiche del Lavoro al Comune di Taranto e Consigliere Nazionale di Centro Democratico. In evidenza

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La questione dell'IIva deve necessariamente essere inquadrata in un disegno complessivo di rilancio del territorio tarantino. La questione non può essere trattata a compartimenti stagni, ma è necessario un coordinato ed armonico progetto di sviluppo del territorio che punti non solo alla riconversione dell'Ilva e del suo indotto, ma anche alla tutela ambientale e della salute, al rilancio dell'occupazione ed all'investimento in nuove filiere produttive come il turismo, ad esempio.

Le recenti notizie sull'acquisto dell'Ilva da parte di Arcelor-Mittal, leader mondiale nel settore dell'acciaio, non devono essere interpretate né come la soluzione a tutti i problemi, né come "il problema".

L'ipotesi di intervento da parte di investitori esteri, infatti, può rappresentare anche un tassello fondamentale, ma di certo non può essere considerato risolutivo se non è sostenuto da politiche e da azioni, nazionali e locali, indirizzate verso un disegno complessivo di sviluppo del territorio.

Solo attraverso una serrata attività di concertazione tra le istituzioni locali, la Regione ed il Governo, invece, è possibile intervenire coniugando tutela ambiente, lavoro, competitività industriale e territoriale: un coordinato Piano di rilancio territoriale da concretizzarsi anche attraverso l'utilizzo dei diversi Fondi europei in grado sia di accompagnare i processi di ristrutturazione del settore siderurgico, ma anche di rispondere al forte disagio sociale ed economico e restituire un futuro ai nostri giovani. Mi riferisco, in particolare, ai Fondi strutturali regionali, ai Fondi della BEI, al Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione (FEG).

Quest'ultimo, in particolare, consente di intervenire in aree di crisi di rilevanza nazionale o regionale, come Taranto, non solo nel ridurre l'impatto sociale della ristrutturazione industriale, ma anche sostenendo i lavoratori a rischio espulsione o che si trovano in mobilità o cassa integrazione. Gli aiuti del FEG, inoltre, sono rivolti ad agevolare anche l'avvio di nuove attività di impresa, non solo di tipo industriale, ma anche del turismo, del commercio, dei servizi. Inoltre, fino al  2020 possono beneficiare del FEG anche i lavoratori autonomi, temporanei e a tempo determinato, e fino al 2017, i giovani disoccupati.

Coniugare lavoro, ambiente e salute, quindi, non può essere inteso come una "sfida epocale", ma come una intenzione concreta.

Le Istituzioni locali, in questo quadro, giocano un ruolo fondamentale. Le richieste di accesso al FEG, ad esempio, vengono inoltrate all'Europa dal Ministero del Lavoro, ma nascono e si sviluppano dalla iniziativa locale: il Comune, la Provincia, la Regione.

Anche i fondi strutturali possono rappresentare una occasione importante per Taranto, se si pone la questione sul tavolo regionale in modo da inserire interventi mirati nel nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei.

Tuttavia, senza un nuovo Piano di sviluppo del territorio che animi tutte le Istituzioni locali e regionali sarà difficile avviare un nuovo e virtuoso cammino per Taranto.

Speriamo che la molle tarentum abbia degli stimoli innovativi !!!

 

Clara Funiciello

già Assessore alle Politiche del Lavoro al Comune di Taranto e Consigliere Nazionale di Centro Democratico.