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Giornale di Taranto - Emergenza Xylella, vertice al Ministero: si allontana lo spettro eradicazione
Mercoledì, 27 Agosto 2014 18:21

Emergenza Xylella, vertice al Ministero: si allontana lo spettro eradicazione In evidenza

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Si è svolta oggi al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali la riunione convocata dal Ministro

Martina per affrontare l’emergenza dell’organismo nocivo Xylella fastidiosa che ha colpito la Provincia di Lecce. Nel corso dell’incontro grande apprezzamento è stato espresso nei confronti del lavoro svolto da tutti gli

organismi di ricerca coinvolti a vario livello nello studio e monitoraggio del

fenomeno e sull’importante attività di coordinamento dell’Osservatorio

Fitosanitario Regionale. Abbiamo trovato un ampio margine di

condivisione e accoglienza rispetto alle nostre richieste da parte del Ministro

– spiega l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio

Nardoni – a cominciare dal risultato assolutamente non scontato che allontana

definitivamente, anche rispetto alle ipotesi formulate dallo stesso Ministero

nell’incontro dello scorso 4 agosto, la soluzione più drammatica per la Puglia,

cioè quella dell’eradicazione. Pensiamo di aver difeso strenuamente non solo un

comparto produttivo ma anche l’immagine stessa della nostra terra – continua Nardoni

– e per questo lo stesso Martina si è detto disponibile ad accompagnare e

sostenere la nostra battaglia contro le decisione assunte da Bruxelles. Dunque tranne nella zona cuscinetto l’eradicazione

sembra oggi una soluzione definitivamente tramontata. Ma mentre la Puglia

conquista tempo e difende a spada tratta i suoi ulivi occorre far presto sul

fronte dell’individuazione delle soluzioni.

Nella riunione di oggi ancora una volta la Regione ha ribadito la necessità di rendere l’emergenza salentina una

questione nazionale e internazionale – dice Nardoni - con il coinvolgimento di

una rete di esperti e ricercatori ancora più estesa e in grado di accogliere

pareri e risultanze anche da parte di organismi internazionali specializzati

nel settore. Una decisione che riconosce il grado di gravità della situazione e

crea un grado di attenzione massima per un patogeno che va assolutamente

circoscritto e combattuto nell’attuale area di infezione ma con il supporto di

tutti coloro che tengono al bene dell’agricoltura e dell’olivicoltura nazionale

ed europea.

L’Assessore Nardoni avrebbe inoltre avanzato la richiesta di rimpinguare il plafond di spesa nazionale individuato

per affrontare l’emergenza e avrebbe raccolto una disponibilità di massima in

tal senso da parte dello stesso Ministro Martina. La riunione ha

preso in esame gli adempimenti conseguenti alla Decisione della Commissione

europea del 23 luglio scorso, che chiedeva 

di identificare le “zone infette” e le zone circostanti denominate “zone

cuscinetto”. Nelle zone così identificate, si devono adottare adeguate misure

fitosanitarie.

A tale riguardo, sulla base degli ulteriori rilevamenti, la Regione Puglia ha indicato la gran parte della Provincia

di Lecce “zona infetta”; in tale zona proseguiranno le azioni di monitoraggio e

di contenimento della diffusione del batterio ad esclusione dell’eradicazione

delle piante di olivo.

 Inoltre, la Regione ha proposto un

cordone sanitario (barriera lunga dallo Ionio all’Adriatico) per impedire la diffusione

a Nord del Salento, costituita da una zona "cuscinetto" nella quale

procedere ad incisive azioni di lotta al batterio ed ai vettori.

Il piano di interventi da attuare è così articolato:
 a)  attuazione interventi sulla nuova zona cuscinetto,

tramite un monitoraggio costante a maglie strette, abbattimento degli insetti

vettori ed estirpazione di eventuali piante infette, d’intesa con i Ministeri

della Salute e dell’Ambiente;

 b)  potenziamento controlli sull’eventuale presenza

dell’infezione nei vivai e blocco della movimentazione dei prodotti “a rischio”

identificati nella Decisione UE;

 c)  potenziamento attività di ricerca, finalizzate

anche all’individuazione delle piante ospiti, di varietà immuni o resistenti e

di eventuali ulteriori modalità di trasmissione del batterio;

 d) allargamento all’intero territorio nazionale del programma di monitoraggio;
 e) individuazione di idonei strumenti, anche finanziari, finalizzati al ristoro dei danni subiti dagli agricoltori e dai

vivaisti colpiti dall’infestazione del batterio;

 f)  attivazione eventuali procedure derogatorie nei

confronti dei soggetti che hanno aderito a metodi di produzione biologico o a

basso impatto ambientale;

 g) idonea campagna di comunicazione ed informazione;
h)  istituzione di un Comitato scientifico, a

supporto del Servizio fitosanitario nazionale, a cui dovranno partecipare i

maggiori esperti della materia, nazionali e internazionali.

 I lavori de Comitato scientifico saranno sottoposti all’approvazione del Comitato

fitosanitario nazionale, già convocato per il 15 settembre 2014 e

rappresenteranno la struttura di un nuovo decreto nazionale di lotta obbligatoria

alla Xylella fastidiosa, nel cui

contesto saranno indicati eventuali strumenti straordinari, anche di natura

legislativa, che si dovessero rendere necessari, ivi compresa l’individuazione

di un Commissario incaricato di coordinarne l’attuazione.

Le misure di emergenza individuate, formeranno

oggetto di ulteriori controlli da parte del Corpo Forestale dello Stato e

dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle

frodi, soprattutto per quanto concerne la movimentazione del materiale “a

rischio”.

Stante la diffusione dell’infezione

allargata a gran parte della Provincia di Lecce, si è infine deciso di aprire

subito una nuova fase di confronto con la Commissione europea per adattare,

modificare o integrare le misure oggetto della richiamata Decisione del 23

luglio nell’ambito delle “zone infette”, e quindi aggiornare ed attivare

concretamente il Piano d’azione nazionale già presentato alla Commissione Ue.

Le indagini genetiche, condotte in collaborazione con i maggiori esperti mondiali di Xylella, hanno confermato che il ceppo identificato a Lecce è da

ritenersi una variante atipica della sub-specie pauca, il cui areale di origine è stato individuato in Centro

America. Per quanto concerne la gamma delle piante a rischio, sono state

riscontrate infezioni, oltre che su olivo, a carico di oleandro, mandorlo,

vinca, e più recentemente, ciliegio, mentre non sono risultate suscettibili

vite e agrumi.