La bonifica del Mar Piccolo è uno degli interventi più complessi che il neo commissario alle bonifiche dell’area di Taranto, Vera Corbelli, dovrà affrontare. Un intervento particolarmente atteso, soprattutto dai produttori di mitili che più duramente hanno dovuto pagare il prezzo dell’inquinamento industriale.
Come è noto allo stato attuale vi sono tre diverse ipotesi di tecniche di bonifica: il capping; il dragaggio; l’intervento sui microorganismi. Si tratta di valutare cosa è meglio, per la riqualificazione delle acque anche in funzione del ritorno alle attività di mitilicoltura, tradizionalmente praticate nei seni del Mar Piccolo.
"Dagli organi di stampa - sottolinea Confcommercio da sempre vicina alle istanze dei mitilicoltori ioici - si è appreso che in questi giorni l’Arpa ha consegnato al neo commissario la relazione scientifica attinente le fonti e la natura degli inquinanti, e che pertanto spetta ora ai tecnici -coordinati dalla dott. Corbelli- entrare nel merito della scelta del metodo da adottare".
Ragion per cui la categoria dei mitilicoltori di Confcommercio Taranto, unitamente alle altre rappresentanze delle categorie del settore (Agci Pesca, Clai, Lega Pesca, Unci Pesca), nelle scorse ore ha sollecitato un incontro con il neocommissario finalizzato ad un confronto tecnico sulle ipotesi di intervento "anche in relazione alle eventuali ripercussioni che la individuazione della tecnica da adottare potrà avere sul pieno e tempestivo utilizzo del Mar Piccolo. I mitilicoltori, da sempre custodi del buono stato di salute del Mar Piccolo, dalla quale è dipesa la qualità ovunque riconosciuta della cozza di Taranto, - conclude Confcommercio - chiedono di poter svolgere un ruolo attivo e partecipe nelle scelte che si andranno a compiere".