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Giornale di Taranto - DRASTICA SOPPRESSIONE DEI CENTRI DECISIONALI DI ENEL INFRASTRUTTURE E RETI SUL TERRITORIO PUGLIESE
Giovedì, 31 Luglio 2014 19:53

DRASTICA SOPPRESSIONE DEI CENTRI DECISIONALI DI ENEL INFRASTRUTTURE E RETI SUL TERRITORIO PUGLIESE In evidenza

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DRASTICA SOPPRESSIONE DEI CENTRI DECISIONALI DI ENEL INFRASTRUTTURE E RETI SUL TERRITORIO PUGLIESE
Giorno 4/7/2014 ENEL Infrastrutture e Reti ha illustrato alle Segreterie Nazionali di FILCTEM-CIGL, FLAEI-CISL Reti e
UILTEC-UIL ( Sindacati di Categoria del Settore elettrico) la nuova Organizzazione che l’Azienda intende adottare e che si
basa essenzialmente su alcune modifiche funzionali e sull’abolizione di diverse Unità Produttive, con una riduzione, in
Puglia, di oltre il 40% dei centri decisionali ai diversi livelli ( e alcune province che sfiorano il 50%).
Il ridimensionamento organizzativo proposto da ENEL Infrastrutture e Reti, nella nostra regione si può così sintetizzare:
 Eliminazione di 2 Zone ( Barletta e Maglie ), che vengono accorpate rispettivamente a Foggia e Lecce.
Le Zone sono Strutture Organizzative che hanno la responsabilità e il coordinamento delle Unità organizzative di
secondo livello – le Unità Operative Rete ; queste ultime hanno la responsabilità gestionale-operativa, sul territorio
di propria competenza, dell’esecuzione dei lavori e degli interventi di gestione utenza, delle ispezioni e
manutenzione delle reti, del pronto intervento sui guasti della rete.
 Eliminazione di 14 Unità Operative Rete ( Modugno, Mola, Putignano, Corato, Molfetta, Bovino, Lucera, Vico
del Gargano, Galatina, Monteroni; Tricase, Martina Franca, Mesagne, Francavilla Fontana)
 Eliminazione del Distaccamento PLA di Taranto (sede distaccata di Progettazione, Lavori e Autorizzazioni, che
segue, per l’area di competenza, le attività di progettazione complessa e realizzazione della Rete).
Le Segreterie Nazionali di Categoria hanno manifestato forte perplessità rispetto alla scelta Aziendale, ritenendo che la
proposta dell’ENEL abbia un impatto fortemente negativo sull’intero territorio nazionale, sia sul fronte gestionale che su
quello della qualità del servizio.
Inoltre, sono stati richiesti i dati tecnici che hanno portato l’Azienda a prevedere il forte ridimensionamento dei centri
decisionali periferici.
Il Sindacato ha, poi, chiesto:
 la modifica dei parametri dimensionali considerati, al fine di consentire una riduzione del numero di Unità
Organizzative da unificare;
 la definizione degli investimenti destinati alle infrastrutture elettriche, finalizzate a garantire un adeguato
livello di qualità del servizio elettrico sull’intero territorio nazionale;
 un adeguato dimensionamento delle risorse operative destinate alla reperibilità, al fine di garantire, in termini
di periodicità e contemporaneità, quanto previsto contrattualmente;
 un concreto insourcing delle attività fino ad oggi esternalizzate;
 l’apertura di tavoli di confronto regionali, parallelamente al tavolo nazionale, per un approfondimento
puntuale dell’analisi tecnica che ha determinato il superamento di Zone e Unità Operative Rete, nelle diverse
regioni, e ciò anche in termini di impatto sulla qualità del servizio che tale ridimensionamento potrebbe
comportare;
 il mantenimento dei presidii attualmente in essere, a prescindere dall’unificazione del livello di responsabilità
decisionale, al fine di limitare fortemente la mobilità del personale;
 la riformulazione dei ranges del numero di risorse umane definiti nella precedente riorganizzazione e del
livello di professionalità richiesto, adeguandoli alle nuove strutture organizzative derivanti dalla fusione di Zone
e Unità Operative, ciò al fine di evitare la perdita di ulteriori figure e posizioni professionali, che già
attualmente risultano sottodimensionate.
Le Segreterie Regionali della Puglia richiamano, quindi, l’attenzione dei lavoratori pugliesi di ENEL Infrastrutture e Reti e
le Istituzioni locali, ai diversi livelli, affinché L’ENEL eviti l’ulteriore, eccessivo, depauperamento della presenza di presidii
sul territorio pugliese, con conseguenti inaccettabili ricadute negative sia in termini occupazionali sia in termini di
qualità del servizio reso ai cittadini.