“Un anno fa, in Albania, al comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo mi fecero la domanda: ma come farete a fare tutto questo visti i ritardi di quattro anni che ci sono stati? Oggi tutte le opere più importanti sono partite. Quelle che avevano più difficoltà, impianti da 30, 40, 60 milioni di euro, per i quali abbiamo iniziato i cantieri e li stiamo portando avanti”. Lo ha detto Massimo Ferrarese, commissario di Governo per i Giochi del Mediterraneo, in un punto stampa a margine dei lavori del comitato internazionale dei Giochi che si concludono oggi a Taranto. Per Ferrarese, se un anno fa l’evento rischiava di non farsi più a Taranto e in Puglia e traslocare all’estero perché era tutto fermo, oggi questo rischio può ritenersi neutralizzato. “Dobbiamo realizzare questa importante manifestazione - dice Ferrarese che è anche presidente del comitato organizzatore oltre a essere commissario di Governo -. Abbiamo il dovere di far brillare questo territorio. La manifestazione l’abbiamo voluta con tutte le nostre forze. C’è stato un Governo che ha messo a disposizione 300 milioni di euro. Dobbiamo essere orgogliosi di questo, non possiamo mancare l’appuntamento. I Giochi - aggiunge - hanno 40 cantieri in 21 Comuni per iniziare il 21 agosto del 2026. Siamo a ridosso e stiamo lavorando. Ho con me una squadra determinata. Ho un grande supporto da tutte le istituzioni e da tutti i sindaci”. Sulla ristrutturazione dello stadio Iacovone a Taranto, l’impianto principale dell’evento e per il quale sino a qualche tempo fa si ipotizzava la possibilità di completare alcune parti post Giochi, il commissario dice che vuole completarlo “entro giugno 2026. Chiaramente stiamo parlando di um miracolo, di un lavoro da 60 milioni dove stiamo partendo ora”. Mentre sui fondi, ribadito che il Governo ha messo a disposizione per i Giochi 300 milioni di euro, di cui 275 per gli impianti e 25 per l’organizzazione, Ferrarese dichiara: “Abbiamo in cassa 25 milioni per l’organizzazione dei Giochi e 80 per le opere. Posso pagare gli anticipi e i primi stati di avanzamento sino ad aprile-maggio”.
“I Giochi del Mediterraneo hanno una valenza sportiva ma anche politica. Il Governo punterà su questo, organizzando probabilmente una conferenza con gli Stati africani per i flussi migratori affinché il Mediterraneo sia visto come un’opportunità e non come una tomba. Ne ho parlato anche col Papa”, ha aggiunto Davide Tizzano, campione olimpico di canottaggio e presidente del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo in programma a Taranto e in Puglia nell’estate 2026, in un punto stampa a margine dei lavori dello stesso comitato. “Noi - ha detto Tizzano - dobbiamo relazionarci con dei flussi. Anche con la Siria, adesso, sono flussi importanti che arrivano da noi. Poi magari se ne vanno anche in altri Stati. Ma se non li regoliamo, avremo difficoltà. Lo sport può quindi essere un veicolo. La frontiera Marocco-Algeria è chiusa da 40 anni. Un tunisino non può andare via terra in Marocco. Eppure quando verranno ai Giochi saranno fianco a fianco nel Villaggio Mediterraneo e giocheranno insieme. E si combatteranno, perché abbiamo anche gli sport di combattimento”.Circa il rischio, presente un anno fa, di annullare la manifestazione a Taranto per i troppi ritardi accumulati, Tizzano conferma: “Sì, era vero, l’anno scorso stavamo vagliando altri posti in alternativa a Taranto. Non possiamo non soddisfare le aspettative di 26 comitati olimpici. Noi impattiamo su 600 milioni di abitanti, questa è la popolazione dei 26 Paesi sommati”. Venendo poi al contesto pugliese e locale, Tizzano parla di “clima completamente diverso. Anche la Regione ha compreso che questa è un’opportunità. Non fare i Giochi del 2026 sarebbe stata una sconfitta terribile per l’Italia nell’anno delle Olimpiadi. Come ci saremmo presentati per chiedere altri eventi? Poiché hai fatto una figuraccia a livello mondiale, per dieci anni, se ti va bene, non puoi chiedere più niente perché nessuno ti da credito”.