Un imprenditore agricolo del Tarantino, Giovanni Giannico, di Laterza, è indagato per omicidio colposo e caporalato per la morte di un bracciante agricolo, Rajwinder Sidhu Singh, di 38 anni, indiano. L’uomo è morto lo scorso 26 maggio ma l’indagine dei carabinieri e della procura è decollata solo nelle ultime ore.
Ad allertare i carabinieri sono stati per primi i medici dell’ospedale di Castellaneta, ai quali il datore di lavoro ha raccontato di aver trovato il bracciante svenuto e riverso nel terreno. In ospedale, infatti, il lavoratore è arrivato già morto. Ma la versione dell’imprenditore non ha convinto i medici. La Procura di Taranto ha disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso. Esame necroscopico che è stato possibile eseguire solo a settimane di distanza, in quanto è stato necessario prima rintracciare i familiari del bracciante. E anche l’autopsia ha confermato i dubbi dei medici dell’ospedale di Castellaneta, anche se un responso più chiaro lo si avrà solo dopo che il medico legale avrà completato gli esemi. La vicenda del Tarantino sembra avere analogie con quanto accaduto nelle campagne di Latina, dove ha perso la vita Satnam Singh, anch’egli indiano. In questa fase si cerca di capire se i soccorsi sono stati tempestivi.
“L’imprenditore agricolo ha un altro processo di caporalato in corso e l’azienda a conduzione familiare ha un attività mista di coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali”. Lo dice Lucia La Penna, segretaria della Flai Cgil di Taranto, in merito all’imprenditore agricolo del Tarantino indagato. “La Flai Taranto, attraverso l’avvocato che supporta la categoria, Claudio Petrone, depositerà una nomina come persona offesa e parte danneggiata alla Procura, come in altri processi nei quali siamo stati ammessi come parte civile, in difesa dei lavoratori”, annuncia La Penna. “Continueremo a lavorare - prosegue - per avere chiarezza sull’accaduto. Solo dopo pochi giorni dalla partecipazione di sabato alla manifestazione nazionale di Latina per non dimenticare Satnam Singh, gravemente ferito sul lavoro e abbandonato come un sacco di rifiuti davanti alla sua baracca invece d’essere portato in ospedale, apprendiamo di questa vicenda nella provincia di Taranto. Una provincia dove si sono già verificate situazioni difficili e che ci vedono come categoria costituiti parte civili in diversi procedimenti penali”. “Sono diversi anni - rammenta la sindacalista della Cgil - che la Flai è impegnata contro la piaga del caporalato, battendosi per la conquista e l’applicazione della legge 199/2016. Lo facciamo - aggiunge La Penna - provando a far crescere la consapevolezza della tutela dei diritti attraverso una azione sul campo come il sindacato di strada che vedrà al mattino dal 16 luglio, per un mese, i delegati sociali e dirigenti sindacali nei punti di partenza per le campagne. È importante essere presenti, é importante ascoltare, informare. Siamo accanto ai lavoratori e chiediamo altrettanto agli organi ispettivi e al prefetto. Lo facciamo - conclude la segretaria Flai Cgil - ricordando l’anniversario della morte di Paola Clemente, bracciante morta di fatica nei campi. Lo facciamo portando avanti una battaglia di dignità contro ogni disumanità e contro ogni male e per questo abbiamo partecipato convintamente alla manifestazione della Cgil di sabato scorso a Latina”. (AGI)