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Giornale di Taranto - Trasporti, Taranto Anno Zero
Domenica, 20 Luglio 2014 16:30

Trasporti, Taranto Anno Zero In evidenza

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 di Luisa Campatelli

Se il turismo stenta a decollare è anche colpa di un sistema dei trasporti e delle infrastrutture carente. Qui, però, le difficoltà di spostamento fanno  parte integrante del vivere quotidiano di chi studia e lavora fuori città (non necessariamente lontano) e ogni giorno affronta la sua piccola odissea di attese, ritardi, tempi morti….L’antologia dei viaggi da incubo su intercity che sembrano diligenze ci consegna l’immagine di un’Italia spaccata in due. Senza retorica, ma con dati alla mano. Mentre Italo sfreccia con gli standard dell’alta velocità rendendo facili e immediati i collegamenti tra le principali città del centro- nord (e che nessuno si lamenti per l’aria condizionata troppo forte), Freccia Bianca e Freccia Rossa danno il loro meglio nella parte alta dello Stivale, chi si avventura da queste parti ha di fronte opzioni come iniziare il viaggio in treno e concluderlo in pullman perché a un certo punto bisogna scendere e cambiare, arrivare a Bari (ultima fermata della maggior parte dei treni veloci) e poi organizzarsi con mezzi propri, aspettare la coincidenza (se c’è…) con l’unico locale che si ferma in tutti, ma proprio tutti i paesi del tacco.

A questo punto meglio l’auto….Già, ed è qui che la questione investe direttamente il turismo, perché è chiaro che un sistema ferroviario di questo tipo scoraggia chi proviene (in questo caso sì) da lontano e quando sceglie la meta da raggiungere lo fa anche in base ai collegamenti perché certo non può macinare 10mila chilometri in automobile per arrivare nella perla dello Ionio….

E allora non resta che l’aereo, mezzo principe del turismo mondiale, con un’infinità di opzioni e scali che permettono di girare il pianeta a prezzi veramente vantaggiosi grazie ai low-cost e agli incredibili sconti praticati dalle compagnie in caso di prenotazione anticipata. Ma a Taranto/Grottaglie l’aeroporto con la pista di atterraggio più lunga d’Italia, non è abilitato ai voli di linea. Ci sono già Brindisi e Bari…Per l’area ionica, che servirebbe anche Metapontino e aree limitrofe, niente da fare, malgrado le battaglie condotte a livello regionale per la verità senza che vi fosse una sponda politica determinata veramente ad andare fino in fondo (infatti, se ne parla da anni,  tutto è rimasto com’era…).  

Trasporto via mare? Anche qui solo note dolenti. Lo scalo grottagliese serve ai boeing dell’Alenia così come le acque dello Ionio servono ai traffici industriali dell’Ilva e potrebbero domani fare spazio alle petroliere dell’Eni- Tempa Rossa. E sappiamo bene che nello stesso mare difficilmente possono convivere petroliere, barche a vela yacht e navi da crociera.

 Quindi? Sembrerebbe una battaglia persa, ma così non deve essere, perché sarebbe folle autocondannarsi all’isolamento quando intorno tutti sgomitano per avere lo scalo aereo dietro l’angolo o il porticciolo turistico a portata di mano. E magari lo ottengono pure….