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Giornale di Taranto - Festa dell'Architetto 2014: bilancio positivo
Sabato, 19 Luglio 2014 08:00

Festa dell'Architetto 2014: bilancio positivo In evidenza

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Festa dell'Architetto, riceviamo e pubblichiamo un  bilancio dell'evento dell'arch.Massimo Prontera, presidente del Consiglio del'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Taranto

 

 

 

Oltre tre mesi di organizzazione per tre settimane di impegni, 14 date, 5 tappe.

42 eventi in totale di cui 3 mostre collettive di architettura, 5 mostre fotografiche, 3 mostre d'arte, 7 visite guidate, 7 tavole rotonde. E poi 2 presentazioni di libri, 1 concorso fotografico, 1 estemporanea d'arte, 1 videomapping 3d. E ancora, 4 concerti musicali, mostre di design e serate su design e cinema, 1 pomeriggio per ragazzi ed altro ancora.

Decine di ospiti intervenute alle tavole rotonde, decine di architetti impegnati nell'organizzazione, 10 associazioni partner dell'evento, oltre 40 aziende sponsorizzatrici.

Questi i numeri della “Festa dell'Architetto 2014â€, giunta alla sua seconda edizione e conclusasi lo scorso 14 luglio dopo aver tagliato il nastro il 26 giugno e aver toccato, in modo itinerante, Taranto, Martina Franca, Manduria, Massafra ed in ultimo anche Grottaglie.

Una “carovana†di iniziative culturali ed istituzionali con le quali l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Taranto ha voluto portare in piazza, tra i cittadini, lo spirito della propria professione per trasmettere così, in modo più efficace i valori profondamente etici e sociali di un mestiere e dei temi che sono propri dell'architettura.

Anche quest'anno abbiamo fortemente voluto che questa manifestazione, nata lo scorso anno per volontà del nostro Ordine su sollecitazione del nostro Consiglio Nazionale per i 90 anni di istituzione degli Ordini degli Architetti italiani, si svolgesse nuovamente in piazza, portando gli architetti e le architetture fra i cittadini. Una novità assoluta per un Ordine professionale che, con uno sforzo organizzativo che non ha precedenti, decide di uscire dai propri studi e uffici e mantenendo il proprio assoluto ruolo istituzionale, sceglie di promuovere le peculiarità della propria professione fra la gente. Un modo nuovo di comunicare l'architettura ed una professione che ancora, nonostante per secoli sia stata considerata una delle discipline più nobili, vive da troppi anni una crisi di identità e di considerazione pubblica nella nostra società.

Oltre che a Taranto, quindi, quest'anno la Festa ha fatto tappa nei comuni più rappresentativi della nostra  provincia che, dal versante occidentale a quello orientale, presenta peculiarità, differenze, qualità, bellezze paesaggistiche ed architettoniche che, attraverso i riflettori accesi sul nostro evento, abbiamo provato ad evidenziare e promuovere.

Nelle tre settimane della Festa, si è parlato di buona architettura, pianificazione urbanistica, centri storici da rigenerare, periferie da riqualificare. Si è parlato di città finalmente accessibili ed inclusive per tutti, si è parlato di design, del rapporto tra città e cinema e tra design e cucina. Si sono organizzate varie visite guidate ai meravigliosi centri storici, al meglio dell'offerta culturale e turistica che le nostre città offrono e che meriterebbe  migliore valorizzazione. Abbiamo varcato il muro fisico e mentale dell'Arsenale Militare così come abbiamo scoperto le meraviglie del castello aragonese e delle architetture dei primi anni del XX secolo.

Abbiamo dialogato di professione e professioni, di crisi e  nuove occasioni di sviluppo del nostro territorio, provando a ragionare in modo corale sui temi che non sono solo propri della nostra professione ma che rappresentano i temi di tutti perchè propri dell'abitare le nostre città.

Il tema scelto per quest'anno, "Architettura è felicità", parafrasava, anche in modo provocatorio, il celebre scritto di Alain de Botton, sul tema del rapporto tra l'ambiente in cui viviamo e il nostro benessere, tra la bellezza degli edifici e la felicità dei loro abitanti. Noi abbiamo voluto sostituire alla congiunzione “e†il senso profondo dell'affermazione. Per noi Architettura è felicità e abbiamo provato ad esprimere questo assunto raccontando ai cittadini come l'architettura, la nostra disciplina, i nostri temi, l'attenzione al bello ed al funzionale, la tutela del paesaggio che ci circonda, la propensione verso la ricerca di un mondo migliore in cui vivere, producano senza dubbio felicità.

Perchè, per dirla con de Botton, “Ciò che cerchiamo in un'opera architettonica non è diverso da ciò che cerchiamo in un amico. Gli oggetti che definiamo belli sono versioni delle persone che amiamoâ€.