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Giornale di Taranto - “Taranto possibile”. L'iniziativa di Pippo Civati potrebbe rappresentare il Laboratorio per superare gli strappi che si sono consumati nella sinistra ionica anche in relazione al caso ILVA?
Martedì, 15 Luglio 2014 06:21

“Taranto possibile”. L'iniziativa di Pippo Civati potrebbe rappresentare il Laboratorio per superare gli strappi che si sono consumati nella sinistra ionica anche in relazione al caso ILVA? In evidenza

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN CONTRIBUTO DI LUISA CAMPATELLI SULLA PROPOSTA DI COSTITUIRE LA “Taranto possibile”.

Nell’illustrare la filosofia che sta ispirando l’iniziativa nata per unire, far dialogare e crescere le anime della sinistra che non si riconoscono nel Renzipensiero, Pippo Civati ha parlato della possibilità di organizzare un momento di confronto anche al Sud, magari proprio a Taranto, città che lo ha già visto presente durante la campagna elettorale per le elezioni europee prendere posizione sui problemi che maggiormente affliggono il capoluogo ionico. Così, mentre a Livorno siamo in piena fase di prove tecniche di intesa a sinistra di Renzi, con Vendola che interviene e mette in guardia sul rischio di affidare riforme e cambiamento a un governo di centrodestra con “appoggio esterno” di Berlusconi, sarebbe quanto mai auspicabile, utile, per non dire necessario, che una parte del confronto sulle cose da fare avvenisse proprio in riva allo Ionio, nella città dell’emergenza ambientale che certo non si può risolvere a colpi di decreti “salva Ilva”, del porto, che rischia di diventare l’ennesima grande incompiuta, dell’eterno e mai risolto conflitto tra salute e lavoro, della tensione sociale più o meno latente ma pronta ad esplodere perché le micce accese sono tante. La città che dice no a “Tempa Rossa” perché non si può aggiungere inquinamento a inquinamento, dove l’unico vero cambiamento possibile è lo sviluppo di attività diverse da quelle imposte da un modello industriale ormai al collasso i cui aspetti patologici sono stati messi a nudo da un’inchiesta senza precedenti. Organizzare “Taranto Possibile” significherebbe provare a dare risposte dopo essersi confrontati direttamente e a viso aperto con chi in questo territorio vive e combatte tutti i giorni senza ovviamente perdere di vista le questioni più generali che attengono al futuro di una sinistra che deve tornare a farsi interprete ed espressione di quella parte di elettorato che non si sente rappresentato dall’attuale dirigenza del Pd, che non condivide le scelte di questo governo, che ha tante cose da rimproverare alla politica ma crede ancora che solo attraverso la politica e i partiti si possa incidere sulle scelte che andranno a determinare presente e futuro. Rendere Taranto “laboratorio della Sinistra”, luogo di proposta e trasformazione delle idee, potrebbe rappresentare un’occasione vera per superare gli strappi drammatici che si sono consumati anche e soprattutto in relazione al “caso Ilva” che racchiude in sé tutta la complessità di questa fase della vita del Paese.