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Giornale di Taranto - LA MANIFESTAZIONE/ Il NO di Taranto al decreto salva Accoerie d’Italia che introduce lo scudo penale per chi inquina
Sabato, 25 Febbraio 2023 12:25

LA MANIFESTAZIONE/ Il NO di Taranto al decreto salva Accoerie d’Italia che introduce lo scudo penale per chi inquina In evidenza

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di Luca Lorusso 


Taranto dice NO al ripristino dello scudo penale e richiama Mattarella perché intervenga al fine di impedire che passi un decreto che, così come è stato confezionato, rende più forti le aziende che inquinano, in particolare l’ex Ilva ora ArcelorMittal di Taranto e più deboli i cittadini. È questo  il senso della manifestazione che oggi si è svolta a Taranto, con raduno in piazza Della Vittoria, promossa dai Genitori Tarantini e cui hanno aderito Movimenti, associazioni, medici, società civile. Tanti gli interventi che si sono alternati. Presente Romina Power che ha voluto manifestare la sua vicinanza, da mamma che ha perso la figlia in circostanze sconosciute. 

Il decreto oggetto della contestazione 78 voti favorevoli, 57 contrari e 7 astenuti è stato approvato dall’aula del Senato. Introduce misure urgenti per gli impianti di interesse strategico nazionale, anche noto come ex Ilva.

Il provvedimento passa alla Camera per l’approvazione definitiva e va convertito in legge entro il 6 marzo. Tra i cartelli portati in piazza quello che indicava che questa mattina sono 55 i piccoli pazienti ricoverati a Taranto nel reparto oncoematologia pediatrica e “Stop al sacrificio di Taranto”. Nel corso della protesta, un gruppo di persone, con tuta e casco da operaio, e il volto semicoperto da maschere bianche o nere, ha gettato in terra dei pezzi di tubi e una polvere rossastra che voleva simboleggiare il minerale di ferro usato per caricare gli altiforni dell’ex Ilva. Presenti alla manifestazione anche il vice presidente M5S, Mario Turco, il consigliere comunale M5S, Mario Odone, i sindaci di Grottaglie e Crispiano, Ciro D’Alò e Luca Lopomo. Dal palco l’artista Romina Power ha dichiarato che “sono qui per dirvi che é un vostro diritto vivere. È un nostro diritto inviolabile, é scritto nella Costituzione italiana. Nessun nuovo decreto potrà e dovrà toglierci questo nostro diritto. Ricordiamoglielo”. Per i promotori della manifestazione, “l’immunità penale per chi inquina è un attentato alla salute e alla felicità dei cittadini di Taranto e soprattutto dei bambini, è un atto incostituzionale che lega le mani alla Magistratura” - il riferimento è al temuto blocco delle indagini sull’inquinamento - e trasforma “ i diritti dei tarantini in dovere di ammalarsi e di morire”. 

”Lei ha la prerogativa costituzionale importante - scrivono i cittadini a Mattarella -, quella, ai sensi dell’articolo 71 della Costituzione, di reinviare alle Camere la legge sollevando una questione di costituzionalità. Un rinvio motivato da un punto di vista costituzionale - si afferma - avrebbe un alto valore non solo morale ma anche giuridico ai fini di una valutazione, innanzi alla Corte Costituzionale, dei profili di legittimità della legge. Perché, è fuor di dubbio, questa legge sarà prima o poi vagliata dalla Corte Costituzionale”. Al presidente Mattarella i firmatari della lettera evidenziano che “alla luce dei dati epidemiologici dello Studio Sentieri, recentemente aggiornati e pubblicati il 23 febbraio dall’Istituto Superiore della Sanità, risulta che non vi è stato alcun miglioramento della salute e che è continuato, anche dopo il 2013, l’eccesso di mortalità e di ospedalizzazioni a Taranto, colpendo in modo intollerabile anche i bambini”. “Recentemente - si sottolinea - si sono registrati a Taranto picchi di benzene mai visti e l’Arpa li ha attribuiti agli impianti Ilva. La magistratura ha aperto un’indagine sui lavori di messa a norma e sulla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale. La magistratura - si conclude - resta il nostro riferimento e la nostra speranza. Siamo scesi oggi in piazza a Taranto in difesa della sua autonomia”. Durante la manifestazione Simona Peluso si è rasata i capelli a zero, un gesto simbolico, molto forte per scuotere le coscienze di chi prende decisioni che incidono sulla vita dei cittadini.