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Giornale di Taranto - TARANTO PROTESTA/ Ex Ilva: ambientalisti uniti per dire “No” a decreto e scudo penale: il 17 presidio
Mercoledì, 11 Gennaio 2023 15:26

TARANTO PROTESTA/ Ex Ilva: ambientalisti uniti per dire “No” a decreto e scudo penale: il 17 presidio In evidenza

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Associazioni e movimenti ambientalisti prendono posizione a Taranto contro la reintroduzione dello scudo penale per le imprese strategiche nazionali, tra cui l’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, a seguito dell’entrata in vigore, dal 6 gennaio, del decreto legge n. 2 del 2023. Oggi è stato annunciato che martedì 17 gennaio, alle 10, dinanzi alla Prefettura di Taranto, ci sarà un presidio di protesta. Il sit in precede di due giorni il vertice convocato a Roma dal ministro Adolfo Urso (Imprese) per spiegare ai vari soggetti interessati (sindacati, istituzioni dei territori, Confindustria e altre associazioni datoriali) i contenuti e gli obiettivi del dl. Il 17 una delegazione di ambientalisti chiederà di essere ricevuta dal prefetto di Taranto, Demetrio Martino, “al fine di consegnare - si spiega - un documento che motiva l\\\\\\\'opposizione al nuovo decreto legge e anche all’ipotesi di nuovo rigassificatore galleggiante”. La delegazione “esprimerà inoltre la richiesta di partecipazione democratica alla progettazione della transizione ecologica per Taranto con i nuovi fondi europei del Just Transition Fund”.

 

 Il mondo ambientalista, si afferma, “si ricompatta per dire “No”  all’immunità penale in favore dell’ex Ilva reintrodotta dal Governo con il decreto legge del 5 gennaio scorso”. Si annunciano a tal fine “una serie di azioni al fine di informare e mobilitare i cittadini sui pericolosi effetti” derivanti dall’entrata in vigore del dl numero 2. “L’obiettivo - si precisa - è scongiurare la conversione in legge del decreto che costituisce un colpo mortale per la città ed una grave lesione dell’autonomia della Magistratura”. Il coordinamento associativo dichiara che si “allargherà a tutte le realtà che vedono nel provvedimento normativo un serio e preoccupante pericolo ai danni della salute della popolazione, dell’ambiente e che danneggia gli stessi lavoratori dello stabilimento siderurgico”. Per il mondo ambientalista, infine, “la classe dirigente è chiamata oggi più che mai ad un’assunzione di responsabilità. La classe politica, in particolare, ad accantonare le posizioni ideologiche e le convenienze della propria parte per perseguire il bene superiore della comunità”. (foto di repertorio)

Letto 811 volte Ultima modifica il Mercoledì, 11 Gennaio 2023 15:31